‘SalviAmo i Boschi’, venerdì marcia per San Matteo. Presente il vescovo

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Una marcia per San Matteo, per dire un NO forte alla mano criminale che ha devastato l’area demaniale sul versante nord-ovest della montagna di Erice, domenica 25 luglio. L’appuntamento, venerdì prossimo alle 18 presso il museo Agroforestale di San Matteo, è stato organizzato e fortemente voluto dal Coordinamento Sicilia SalviAmo I Boschi che raggruppa oltre 50 associazioni di ogni angolo della regione.  “Non si può rimanere inermi davanti a tanta devastazione” hanno detto i responsabili del Coordinamento SalviAmo i boschi la cui portavoce è la castellammarese Maria Angela Galante.

“Non si può rimanere in silenzio, soprattutto perché la tragedia di San Matteo, come di ogni altro luogo della nostra Sicilia che in questi giorni brucia, arde e grida di dolore, è cronaca di una morte annunciata. La morte del nostro territorio, dei suoi boschi, della sua storia, della sua fauna e della sua flora.

Ingenti sono i danni di queste ultime settimane di guerra che ha colpito non solo il nostro patrimonio agroforestale, ma anche alcuni dei luoghi più belli e simbolici della nostra Isola. E ingenti – ha aggiunto Salviamo i Boschi – sono gli interessi, le responsabilità, le omissioni”. Il Coordinamento ha presentato, nelle settimane scorse, un esposto congiunto a 10 Procure della Sicilia con cui denuncia una serie di ritardi e omissioni e una “colpevole inerzia delle istituzioni e della politica regionale”.

In particolare nell’esposto sono stati evidenziati forti ritardi nelle opere di prevenzione, che avrebbero dovuto essere avviate nel mese di maggio e ultimate entro il 15 giugno e che, invece, sono cominciate solo il 28 giugno a causa del ritardo nell’approvazione in bilancio dei fondi per la retribuzione degli operai. “Marceremo a San Matteo, insieme, per portare speranza e gettare i semi del domani. Ci impegneremo affinché San Matteo torni a essere un’oasi di verde e di aria pulita. Vogliamo – ha ribadito con forza Mariangela Galante – che questa guerra finisca. Vogliamo provvedimenti reali, prevenzione e sorveglianza. Siamo stanchi di scuse, distrazioni e capri espiatori”.

Alla marcia di venerdì sarà presente anche il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, che ha invitato con una nota i fedeli “ad essere presenti come gesto simbolico che testimoni l’attenzione dei credenti verso la cura della casa comune e l’impegno verso nuovi e più civili stili di vita”.