Sale ancora ad Alcamo il prezzo del pane. Sarà più caro il “mezzo chilo”

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Dieci centesimi in più a partire dal primo agosto. Da 1 euro e 50 ad un 1 euro e 60. L’aumento riguarderà il pane nella confezione di mezzo chilo. Già diversi panifici alcamesi hanno alzato il prezzo del quartino: da 80 centesimi ad un euro. Aumenti allo stato attuale contenuti quelli discussi dai panificatori alcamesi durante incontri alla Cna. La pezzatura da un chilo rimane a tre euro anche se l’andamento dei costi del frumento legato alla guerra in Ucraina e alla minore produzione in Canada causa siccità, non lascia sperare niente di buono per i consumatori dell’alimento principale sulle tavole.  Ad Alcamo l’ultimo rincaro, deciso dopo venti anni, risale al primo ottobre 2021. Gli aumenti delle materie prime hanno indotto i titolari dei forni a programmare il nuovo aumento. Un chilo di pane, salvo imprevisti, continuerà a costare costerà tre euro al chilo. Ma ormai questa pezzatura viene confezionata da pochi forni. Invariati, restano per il momento i prezzi del pane fatto con i grani antichi: Russello, perciasacchi, tumminia, senatore Cappelli e biancolilla.

I consumatori lamentano il silenzioso e sostanzioso aumento delle consumazioni nei bar. Fare colazione al bar o andare al ristorante è diventato un lusso e non solo ad Alcamo e località di villeggiatura. Nei giorni scorsi le organizzazioni dei consumatori ha denunciato che la Sicilia è tra le regioni con i prezzi più elevati che si riflettono sui turisti ma anche sui residenti. Ad Alcamo e Alcamo Marina sedersi al bar per una consumazione o andare a mangiare una piazza o pranzare al ristorante è diventato un super lusso. E fioccano le lamentele alla vista dei conti portati dai camerieri. Quanto incide l’aumento delle materie prime e quanto la speculazione sulla pelle dei consumatori? Chi decide gli aumenti. Esiste un tariffario unico per quanto riguarda soprattutto i bar? Interrogativi senza risposte. Nessuno tutela i consumatori.