Rogo sul Monte Bonifato, il silenzio degli ambientalisti alcamesi

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“È megghiu sapiri picca, chi parrari assai”. È meglio sapere poco che parlare assai. Così recita un antico proverbio ma in questo caso tutti hanno purtroppo visto e saputo. Parliamo dell’incendio sul  Monte Bonifato, scoppiato verso le ore 18 di domenica 16 luglio e che per spegnerlo sono stati necessari un paio di giorni con lancio di acqua da parte di Canadair, per un costo di oltre sei mila euro per l’uso di un’ora. Di lanci da elicotteri, E poi i grandi sacrifici da parte di tutti coloro i quali hanno partecipato e collaborato alle operazioni di spegnimento, ai quali vanno rivolti ringraziamenti.

Quasi 200 ettari divorati dalle fiamme sul monte Bonifato la cui ferita è ben visibile dall’Autostrada A 29 procedendo verso Mazara. I killer della Natura, poiché quasi sempre gli incendi sono dolosi in quanto è difficile l’’autocombustione, continuano a colpire quel poco di verde superstite. Sulla vicenda grande silenzio da parte delle associazioni ambientaliste alcamesi che potevano almeno condannare l’episodio. ringraziare chi ha spento il rogo, chiedere alla Regioni più uomini e mezzi moderni. Invece da tempo brillano per il silenzio le associazioni ambientaliste alcamesi. Silenzio rotto, una tantum con qualche convegno. Per il resto silenzio. Silenzio sulla pulizia della città. Silenzio sull’inquinamento acustico della movida selvaggia.

Silenzio sulla chiusura del parco suburbano San Francesco dove dovrebbero vigilare anche gli ambientalisti per evitare che sotto la bastionata sorga qualche locale per vendere alcolici e sparare la notte musica a tutto volume con il grande rischio per la fauna che ha un habitat sotto la bastionata. Ma il silenzio ad Alcamo è oggi generale sui problemi della città tranne qualche “vox clamantis in deserto”. In altri tempi proteste. Come non ricordare i vari acqua day, spazzatura day, contro il sindaco Bonventre, manifestazioni promosse da Abc e cinque stelle. Oggi regna il silenzio e la giunta comunale dorme sonni tranquilli in un contesto cittadino in grosse difficoltà. La parola è d’argento, il silenzio è d’oro. Diceva il filosofo Thomas Carlyle. E questa frase l’hanno presa in prestito le associazioni ambientaliste alcamesi e non solo come la cosiddetta società civile.