Riserva di monte Bonifato di Alcamo, arriva finalmente altro ‘tavolo tecnico’

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Dopo un paio di mesi dalla richiesta avanzata dal segretario provinciale dell’UGL Agroalimentare, Giuseppe Senia, è stata finalmente fissata la riunione del tavolo tecnico sul futuro della riserva orientata ‘Bosco d’Alcamo’ di monte Bonifato. La svolta è arrivata dopo mesi di silenzio sia sulla pineta tanto cara agli alcamesi che sul parco sub-urbano. Entrambi i siti sono al centro di un progetto già finanziato con 400.000 euro. Interventi di cui non si hanno più notizie.  Il sindacato agroalimentare dell’UGL di Trapani aveva quindi scritto all’Assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino, al sindaco di Alcamo Domenico Surdi, al vicesindaco Caterina Camarda, all’assessore comunale all’ambiente Alberto Donato, al dirigente del dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale Antonio Console, al responsabile gestione aree protette del Libero Consorzio Roberto Fiorentino, al responsabile del corpo forestale Nicola Cardile e al commissario del Libero Consorzio comunale di Trapani Maria Concetta Antinoro. Nella richiesta si era chiesto di intervenire con la massima urgenza dopo che erano trascorsi già otto mesi dal precedente tavolo tecnico svoltosi al comune di Alcamo il 24 maggio. Nel frattempo si è anzi riaperta un’altra ferita, quella di massi e costoni pericolanti, che ha portato un paio di settimane fa alla pericolosa caduta di un grosso masso sul tetto di un’abitazione. Per fortuna e per puro miracolo non siano registrati danni alle persone. Dalla riunione di maggio erano arrivate rassicurazioni sulla pulizia del sottobosco e sulla realizzazione dei viali parafuoco. Opere che però non hanno evitato il vasto incendio di qualche mese dopo. La questione più spinosa e delicata era stata invece quella relativa alla gestione della riserva. Il libero Consorzio, già un anno fa per bocca del suo commissario, aveva confermato di volerla lasciare ad altri. Una riserva che fra l’altro non ha un direttore da circa quindici anni e non dispone di molti e importantissimi strumenti di pianificazione ambientale. La Regione, anche in quella riunione del maggio scorso, aveva esternato la volontà di potere subentrare alla guida della riserva di monte Bonifato ma per assegnarla alla Forestale necessiterebbe un apposito decreto assessoriale. Da allora, però più nessuno, né l’amministrazione comunale e nemmeno le associazioni ambientaliste, ha più affrontato la questione. Così come del resto capita, e qui da oltre tre anni, per il futuro del parco sub-urbano, chiuso per la scadenza di una convenzione mai più rinnovata dalla giunta Surdi.