Rimpasto da Alcamo, tutto da riscrivere

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Si attende il rimpasto nella giunta di Sebastiano Bonventre. Se ne parla da tempo, lo stesso Sebastiano Bonventre ne aveva dato conferma lo scorso inverno e aveva fatto intendere abbastanza chiaramente che dopo le elezioni del 24 febbraio, elezioni politiche, qualcosa di nuovo nella giunta ci sarebbe stato. Aveva parlato anche di una verifica politica anche perchè gli equilibri politici ad Alcamo nel giro di pochi mesi non sono stati non solo più gli stessi, rispetto alle elezioni aministrative del maggio scorso, ma nemmeno più tanto chiari. Il problema in pratica è tutto interno al PD che ha riversato la sua crisi nazionale anche nelle giunte locali e in particolare nela giunta Bonventre per l’esclusione della candidatura al Senato di Nino Papania.

Bonventre aveva fatto intendere con le sue dichiarazioni che qualcosa, anche politicamente, poteva cambiare e non solo nei nomi. L’impasse che ci sarebbe stato inoltre, a detta di Bonventre, in attesa dell’esito dei ricorsi di Niclo Solina, il candidato sindaco del ballotaggio che è stato sconfitto per soli 39 voti ma che ha denunciato una serie di anomalie nel voto espresso dai cittadini, avrebbe rallentato la sua attività amministrativa.

Poi sono arrivate anche le critiche, spece attraverso i Social Network, ma non solo, si pensi alle ultime infuocate sedute consiliari sulla Pedemontana. Le critiche colpivano alcuni assessori in particolare, Ottilia Mirrione e Massimo Fundarò. La prima per una assenza che tutti hanno notato e detiene la delega allo sviluppo economico, l’altro per l’appartenenza al Sel che recentemente ad Alcamo non ha ricevuto particolari consensi elettorali. Ma le critiche hanno toccato man mano tutti gli assessori. Elisa Palmeri per la pista di pattinaggio di ghiaccio installata nell’atrio dello storico Collegio dei Gesuiti da poco restaurato e dove c’è la Biblioteca Comunale, Gianluca Abbinanti per i turni dell’acqua scivolati a dieci giorni che ha fatto ricordare tristi periodi del passato, lo stesso Gino Paglino, arrivato a sostituire Perricone candidato alle regionali, investito dalle questioni della Pedemontana e con l’Ufficio Tecnico, la stessa Ylenia Settipani è stata considerata nella probabilità di una sua sostituzione. Insomma tra numeri e alleanze in realtà il rimpasto in giunta non avviene perchè politicamente ad Alcamo non è chiara la colocazione politica di tanti esponenti storici degli utlimi ventanni, sopratutto appunto nel PD con Cusumano attaccato da una frangia del PD e con lo stesso Cusumano che aveva aperto alle nuove realtà politiche e sociali della città dopo l’exploit delle politiche, ad Alcamo, dei grillini che comunque in consiglio comunale non hanno una rappresnetanza. Ora arriva Papania con una sua dichiarazione politica che consiglierebbe tre esterni ai partiti per un rilancio della giunta e le critiche di Mimmo Turano che era stato candidato Sindaco. I cittadini sono scontenti in tutto, sia per la crisi economica nazionale ma anche per una città che sembra ferma in attesa di non si che cosa. Probabilmente se si votasse oggi i risultati però sarebbero decisamente diversi.