Rifugio sanitario, 36.000 euro per manutenzione straordinaria

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Sarà finalmente sottoposto a manutenzione straordinaria il rifugio sanitario per cani che sorge in contrada Tre Noci ad Alcamo. Grazie alle variazioni e assestamenti di bilancio, approvati lunedì sera dal consiglio comunale, sono stati individuati 36.000 euro per ridare un nuovo look al sito che ospita i cani randagi, per una permanenza temporanea e per piccoli interventi chirurgicii. Ieri è stato conferito l’incarico di di RUP (Responsabile Unico del Procedimento) al geometra Vincenzo Ponzio, istruttore direttivo tecnico in servizio alla direzione 4 del comune di Alcamo.

Il progetto di manutenzione straordinaria è in fase di completamento e saranno diversi gli interventi previsti per il rifugio sanitario di Tre Noci. Innanzitutto il ripristino del muro di contenimento, la sistemazione del cancello del sito, le riparazioni ai box dedicati ai cani ospiti, il rifacimento degli interni delle stanze utilizzate dal personale e dai veterinari dell’ASP per i loro interventi e per le
sterilizzazioni.

Il rifugio sanitario, come più volte denunciato dalle associazioni
ma anche dall’ufficio veterinario dell’ASP, non versa certamente in condizioni molto dignitose e forse 36.000 euro sarebbero anche pochi per rifare il necessario maquillage. Comunqe sono già qualcosa dopo diverso tempo di quasi disinteresse da parte della burocrazia comunale. La struttura comunale per cani di contrada Tre Noci, ad Alcamo, sta operando a pieno regime grazie all’alacre lavoro del
veterinario responsabile, Biagio Bernardi, di 4 operai del comune e di numerosi volontari delle associazioni animaliste.

L’esistenza del rifugio sanitario sta facendo risparmiare al comune di Alcamo un bel po’ di denaro, quello che sarebbe dovuto andare al canile di Rocca di Neto, in Calabria, dove vengono portati i randagi e l’altro che dovrebbe essere destinato, invece, a veterinari esterni per interventi chirurgici più complicati e cure più delicate che
necessitano di altre apparecchiature. Convenzione scaduta nel maggio del 2019 e mai più rinnovata dopo che la questione finì anche al centro di indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza.