Riforma delle province, in Sicilia è corsa contro il tempo

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Appena insediato sventolò la bandiera di avere soppresso le province, ma senza creare alcuna alternativa. Quasi ogni sera Rosario Crocetta era ospite fisso al la 7 con Enrico Mentana che magnificava l sue qualità- Ma Crocetta creò solo il caos. Ora la riforma delle Province è stata ripresa ed ha già superato il primo scoglio. E si avvia così ad essere approvata entro martedì prossimo, aprendo la strada che porterebbe alle elezioni l’8 e il 9 giugno insieme alle Europee. Anche se le insidie lungo il percorso sono tutt’altro che finite. La vera incognita della giornata erano le pregiudiziali di incostituzionalità sollevate dal Pd e condivise perfino da pezzi della maggioranza. Il punto riguarda l’approvazione di una norma all’Ars che riporterà le Province al modello soppresso nel 2015 da Crocetta reintroducendo anche l’elezione diretta di presidenti e consiglieri. Il tutto però mentre è ancora in vigore nel resto d’Italia la legge Delrio che questo modello siciliano ha espressamente abrogato.

Secondo Antonello Cracolici (Pd) «tanto basta perché Roma impugni la legge siciliana. E a nulla valgono le rassicurazioni che il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, il leghista della autonomia differenziata destinata a penalizzare ulteriormente il sud, Sicilia in prima fila, tra il complice silenzio dei partiti di centrodestra dell’isola. Intano c’è chi solleva come Giorgio Assenza, capogruppo di Fratelli d ‘Italia all’Ars, «i dubbi di costituzionalità ci sono. C’è il rischio di una impugnativa che tra l’altro arriverebbe a decreto di indizione dei comizi elettorali già pubblicato».

I capigruppo hanno deciso da oggi inizierà l’esame dei 14 articoli che compongono il testo presentato dal governo. L’obiettivo è arrivare al varo della riforma al massimo  entro martedì prossimo. E il motivo lo ha rivelato lo stesso presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno,  secondo  il quale se la riforma verrà approvata entro pochi giorni, si può votare per le Province insieme alle Europee a inizio giugno. E per la provincia di Trapani dovrebbero serre trenta i consiglieri.