Rifiuti, lotta agli incivili. Ad Alcamo proposto acquisto di 3 nuove videocamere e-killer

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La lotta agli sporcaccioni che, scriteriatamente, abbandonano rifiuti di qualsiasi genere e dimensioni in ogni dove, sembra sempre di più una battaglia contro i mulini a vento. Il territorio di Alcamo, in questi giorni, si sta un po’ ripulendo ma rimangono alcune zone critiche e piccole discariche che vengono costantemente alimentate dai soliti sporcaccioni. Battaglia quindi contro gli incivili sempre aperta ma micro-discariche che probabilmente dovrebbero essere eliminate con maggiore celerità e non con i consueti tre mesi finora rispettati per quella ad angolo fra corso San Francesco di Paola e via Platania.

L’azienda che ha ottenuto l’appalto settennale per la accolta dei rifiuti ad Alcamo dovrebbe effettuare la rimozione delle discariche cittadine tre volte a settimana con un mezzo piccolo e una volta ogni 15 giorni con il camion grande. Sanzioni e repressione potrebbero dare una mano per combattere la becera abitudine degli incivili. In tale ottica il comune di Alcamo, che ha in dotazione appena tre sole videocamere e-killer, starebbe pianificando di acquistare altre tre per un importo di circa 18.000 euro. L’impegno di spesa dovrà prima passare dal consiglio comunale che dovrà approvare tale applicazione all’avanzo di gestione.

Alla luce del permanere del triste fenomeno, il territorio alcamese avrebbe forse bisogno di una ventina di telecamere e-killer ma poi, a prescindere dai costi per l’acquisto, servirebbe il personale per guardare le immagini e individuare le targhe dei mezzi utilizzati per abbandonare i rifiuti. Numero di dipendenti, nella fattispecie nel corpo della polizia municipale, che il comune di Alcamo non possiede.

In giro si trovano sparpagliati sul territorio anche diversi elettrodomestici in disuso, i cosiddetti RAEE. Qui il discorso è diverso anche se l’inciviltà di chi li abbandona rimane assoluta. Il CCR di vallone Monaco dispone di un capannone per tali rifiuti che, da diversi anni, è chiuso per il mancato adeguamento. La struttura venne anche sequestrata dai carabinieri forestali nel dicembre del 2018. La Roma Costruzioni dovrebbe adeguare il capannone, come da contratto, ma il progetto dovrebbe essere definito dagli uffici comunali. I RAEEE, quindi, vengono soltanto ritirati a domicilio e trasportati direttamente alla piattaforma specializzata. Bisogna quindi attendere il ritiro e qualcuno, incivilmente, li va a gettare dove capita.