Divieti revocati. Coniugi Sclafani chiedono di ospitare anziana, fulcro del processo

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Circonvenzione d’incapace e appropriazioni indebite criminali. Con queste accuse era finito agli arresti domiciliari, nell’agosto del 2019, il 42enne Salvatore Sclafani, di Castellammare del Golfo. L’ordinanza era stata eseguita dalla Guardia di Finanza. Con la stessa accusa venne anche denunciata la moglie dell’uomo, Emanuela D’Anna di 35 anni. Il processo sta ancora andando avanti ma la coppia, adesso, può nuovamente avvicinare la vittima.

I divieti di avvicinamento sono stati infatti revocati d’ufficio dal tribunale di Trapani. I processi su questa intrigata vicenda, in realtà, sono due. Uno riguarda i due coniugi che per anni hanno vissuto con l’anziana, nella stessa casa di via Nenni, e l’altro l’avvocatessa Tiziana Di Gregorio, per anni procuratrice speciale della donna ultraottantenne che sarebbe stata raggirata e alla quale sarebbero stati sottratti più di 500.000 euro. Dalla vicenda processuale arriva un’altra novità.

Le dichiarazioni in aula di uno psichiatra hanno affermato che l’anziana possidente sarebbe in sofferenza nella sua attuale sistemazione, ospitata presso le suore orsoline di Castellammare del Golfo. Per questo Salvatore Sclafani e la moglie Emanuela D’Anna, che continuano a professarsi innocenti, intendono chiedere all’amministrazione comunale castellammarese di potere ospitare la donna, oggi 84enne, perché preoccupati delle sue condizioni di salute.

La vicenda, che in paese ha prodotto numerosi sussurri, ha però radici più lontane. Anni fa un nipote della presunta vittima, che vive negli Stati Uniti, aveva intentato una causa, assistito da due avvocatesse di Palermo e di Bagheria, per ottenere la rappresentanza legale della zia, sorella del padre. In quell’occasione il tribunale respinse la richiesta.  I coniugi castellammaresi, adesso senza più divieto di avvicinamento alla donna, tornano alla carica mentre rimangono sotto processo, difesi dall’avvocato Michelangelo Marino di Trapani.