Manto stradale fortemente dissestato con gravi rischi per la pubblica incolumità; ampie discariche lungo i cigli della strada con rifiuti bruciati; cunette invase da sterpaglie secche e quindi soggette a una veloce propagazione delle fiamme in caso di incendio; totale abbandono dei terreni. Nonostante tali aspetti messi per iscritto dai vigli del fuoco di Alcamo per l’incendio del 13 luglio scorso e nonostante la susseguente richiesta dello stesso corpo di interdire il transito sulla strada interprovinciale Alcamo – Balestrate nel tratto che va dal bivio per il castello di Calatubo e fino al ponte sul torrente che delimita il confine fra i due comuni, il Libero Consorzio di Trapani, l’ex provincia regionale, proprietaria di quel tratto di strada, non ha ritenuto necessario emettere un’ordinanza di chiusura come richiesto dai vigili del fuoco.
Tecnici e operai dell’ente intermedio, dopo l’incendio, si sono recati sul posto e hanno circoscritto i cumuli di rifiuti bruciati con dei paletti e del nastro banco—rosso. Rimosse quindi le transenne installate dalla polizia municipale di Alcamo dopo il sopralluogo e il verbale dei vigili del fuoco. Quella strada, dimenticata davvero da tutti, è quindi praticabile e transitabile. Ci sarebbe poi da capire di chi saranno le responsabilità qualora partissero altri incendi dalle cunette piene di sterpaglie e di rifiuti o qualora le autovetture subissero gravi danni dal manto stradale impresentabile o, peggio ancora, finissero fuori strada per tali dissesti.
La Alcamo – Balestrate, strada che passa anche dal territorio di Partinico, già dalla zona artigianale di Sasi si presenta come una lunga discarica di rifiuti di ogni genere. Poi nel tratto di Alcamo, quindi del Libero Consorzio, diventa davvero impraticabile. Le cose migliorano nel tratto gestito dall’ex provincia di Palermo anche se pure lì sono presenti rifiuti ma in minor misura. E dire che l’arteria potrebbe rappresentare una valvola di sfogo per il transito veicolare e di alleggerimento del traffico sulla statale 187.
