Raccolta delle olive, moduli abitativi nel Belice per 300 stagionali. Alcamo non fa più il ‘campo’

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In vista della prossima campagna olivicola che vedrà arrivare numerosi lavoratori stranieri stagionali, la Prefettura di Trapani, anche quest’anno, ha sollecitato la realizzazione del centro di accoglienza nell’area di Fontane d’Oro a Campobello di Mazara, la stessa già utilizzata lo scorso anno dopo lil tragico incendio avvenuto presso il campo abusivo all’ex “cementificio Calcestruzzi Selinunte” a Castelvetrano. Sono disponibili 50 moduli abitativi in gran parte già montati e che a brevissimo saranno completati, donati lo scorso anno da UNHCR alla Prefettura di Trapani che, pertanto, li ha messi a disposizione per ospitare circa 300 lavoratori.

L’intervento è finanziato in parte dall’Assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali all’interno del programma Su.Pr.Eme. Italia. Altro importante contributo è stato fornito dall’EBAT (Ente Bilaterale Agricolo Territoriale della provincia di Trapani costituito tra le organizzazioni datoriali  Confagricoltura, Coldiretti, Cia-Occidentale e i sindacato Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil) che opera in materia di mercato del lavoro, sicurezza, sanità e formazione, all’esito dei numerosi tavoli tecnici che si sono susseguiti in Prefettura per affrontare le criticità degli insediamenti abitativi spontanei dei lavoratori stranieri stagionali, lavoratori che costituiscono una preziosa ricorsa per il territorio e per le locali imprese agricole.

Adesso, fin da subito, i lavoratori stagionali della raccolta delle olive potranno contare su strutture stabili, dedicate, realizzate nei comuni di Campobello di Mazara e Castelvetrano, che – seguiti dal tavolo tecnico permanente istituito presso la Prefettura – hanno presentato progetti che sono stati recentemente ammessi al finanziamento, a valere sui fondi POC “Legalità”, erogati al fine di superare definitivamente gli insediamenti abitativi spontanei che, purtroppo, sfuggono alle più elementari regole igienico sanitarie, di convivenza civile e ancor di più favoriscono lo sfruttamento lavorativo e il caporalato.

Il tavolo in prefettura non ha invece più segnalato la necessita di realizzare ad Alcamo un centro di accoglienza per i vendemmiatori stranieri. Le ultime volte era stato allestito all’interno della palestra di contrada Palazzello.  La cittadina alcamese, già alla fine degli anni 90’, fu tra le prime in Sicilia ad allestire una tendopoli, dotata di tutti i comfort e assistita dalle associazioni di volontariato e dalla Croce Rossa, per accogliere i lavoratori stranieri che giungevano ad Alcamo per la vendemmia.