Quarantacinque anni dalla morte di Peppino Impastato, corteo e musica a Cinisi

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Sono trascorsi 45 anni dal quel 9 maggio 1978, giorno in cui a Cinisi veniva ucciso il giornalista e attivista politico Peppino Impastato. Voce libera di Radio Aut, l’emittente fondata con alcuni compagni, Impastato denunciava la mafia e il malaffare, sbeffeggiando gli affari malavitosi del boss del paese, Gaetano Badalamenti, soprannominato da lui “Tano seduto”. Un coraggio che non poteva essere tollerato dalla mafia che ne decretò la morte. I resti del corpo di Impastato, imbottito di tritolo e fatto saltare in aria, vennero ritrovati la notte tra l’8 e il 9 maggio sui binari della linea ferroviaria Palermo – Trapani.

Per insabbiare il fatto, Cosa Nostra, grazie anche a probabili complicità istituzionali, riuscì a far apparire l’omicidio come un fallito atto terroristico commesso dallo stesso Peppino Impastato, allora trentenne. Solo 23 anni dopo, nel 2011 la Corte d’Assise di Palermo ha condannato i mandanti mafiosi Vito Palazzolo e Gaetano Badalamenti grazie alle determinate indagini del giudice Rocco Chinnici e all’impegno di Felicia Bartolotta, madre di Peppino, al cui ricordo è stato intitolato il casolare confiscato agli eredi del capomafia Badalamenti ed assegnato, prima all’associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e, di recente, al comune di Cinisi.

Quest’anno però, il 45° anniversario della morte di Peppino Impastato assume un significato diverso perché coincide anche con l’anno della cattura di Matteo Messina Denaro, arrestato a Palermo, dopo trent’anni di latitanza, lo scorso 16 gennaio. “La cattura di Messina Denaro – ha dichiarato il Procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia in occasione dell’iniziativa organizzata a Cinisi  – è un punto ma non segna la fine, piuttosto un inizio.

In questi 30 anni i boss, soprattutto i corleonesi, sono stati arrestati e condannati ed è stata indebolita l’ala militare dell’organizzazione mafiosa che comunque dà forza alla cosiddetta alta mafia”. Prevista a Cinisi la sfilata di corteo antifascista e contro la mafia, musica e concerto su un palco allestito su Corso Umberto I, proprio alla fine del famoso percorso dei “cento passi”.