Protocollo fra comune di Alcamo e Protezione Civile, ‘best pratice’ da replicare altrove

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Mitigazione del rischio meteo-idrogeologico e idraulico, attraverso la definizione e l’organizzazione dei presidi territoriali idraulici di secondo livello e le conseguenti attività di pianificazione di protezione civile. Per questo il comune di Alcamo e la Presidenza Dipartimento Regionale della Protezione civile hanno stipulato un Protocollo d’Intesa per l’avvio di attività comuni. Come si legge nell’intesa, il Dipartimento ha recentemente installato ad Alcamo, con fondi PO FESR, una stazione termo-pluviometrica rientrante nella rete regionale di rilevazione per acquisire in tempo reale le grandezze meteorologiche.

Il Comune, a sua volta, con l’elaborazione del Piano di Protezione Civile, ha identificato i punti critici lungo il reticolo idrografico (tra questi i bacini di alcuni corsi d’acqua, su tutto il torrente Canalotto) e di pianificazione delle attività di presidio territoriale, impiegando anche le forze del volontariato organizzato ed ha recepito le indicazioni diramate dal Dipartimento in ordine alla prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico.

Pertanto la protezione civile regionale ha ritenuto valida l’iniziativa, come ottima pratica per l’attuazione delle direttive e linee guida regionali in materia di pianificazione, organizzazione e gestione dei Presidi operativi e Territoriali di secondo livello per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico, avanzando l’ipotesi che tale esperienza, con la redazione di un documento finale condiviso, possa essere estesa anche ad altre amministrazioni per potenziare il sistema di vigilanza dei presidi territoriali idraulici e di risposta all’emergenza.

Insomma il lavoro di Ignazio Bacile, comandante della polizia municipale ed esperto della protezione civile potrebbe fare da esempio per altri comuni siciliani.Per lo svolgimento delle attività si prevede il coinvolgimento del personale del Dipartimento e del Comune di Alcamo già nell’arco temporale del 2022, con la prevista estensione per gli anni successivi anche per quanto concerne il rischio geomorfologico e la redazione di un dossier che potrebbe costituire un aggiornamento del piano comunale di protezione civile, strumento sempre in fase di definizione.