Processo ordinario ‘Oro Bianco’, altro rinvio. Trascrizioni intercettazioni da completare

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Non riesce proprio a partire il processo ‘Oro Bianco’ in via ordinaria. L’abbreviato, nel primo grado di giudizio, era già arrivato a sentenza il 27 gennaio scorso. Il tribunale collegiale di Trapani, presieduto dal giudice Franco Messina, ha dovuto nuovamente rinviare l’udienza per il mancato completamento delle trascrizioni delle intercettazioni. Il perito non ha ancora completato il suo lavoro. Si tratta di una grande mole di colloqui intercettati, sia ambientali che telefonici, da parte degli uomini della sezione investigativa del commissariato di polizia di Alcamo. Proprio nell’udienza di ieri avrebbe dovuto testimoniare il vice-commissario Ignazio Coraci, colui che aveva guidato le indagini che nell’ottobre del 2021 portarono ad otto arresti fra Alcamo e Partinico e a una decina di avvisi di garanzia, quasi tutti sfociati in rinvii a giudizio. Il processo ordinario è stato quindi rinviato al 16 ottobre prossimo sempre per ascoltare le testimonianze degli investigatori che portarono avanti le indagini su di un vasto traffico di droga e sulla stretta collaborazione fra due nuclei criminali, uno di Alcamo-Partinico e l’altro di Latina.

Gli stupefacenti, comunque, arrivavano dal Lazio ma i probabili siti di approvvigionamento si trovavano in Albania e in Sud-America. Quello smercio di droga ha già portato, come già detto, a sette condanne nell’ambito del processo in abbreviato. Le più pesanti a carico di Giuseppe Di Giovanni, alcamese già in carcere nell’ambito dell’operazione ‘Freezer’, del partinicese Gioacchino Guida e di Antonino Vilardi, altro alcamese. Le indagini svolte dagli investigatori del commissariato di Alcamo, che hanno avuto come perno Francesco e Giuseppe Di Giovanni (padre e figlio, il primo autotrasportatore incensurato) vennero avviate nella primavera del 2017 e proseguirono fino all’estate del 2019. Un’inchiesta particolarmente ampia e articolata inchiesta che avrebbe permesso di ricostruire l’organigramma del sodalizio dedito allo smercio di grosse quantità di droga, soprattutto cocaina ma anche hascisc e marjuana. Le indagini hanno coinvolto esponenti di varie professioni: imprenditori, macellai, barbieri e persino un infermiere.