Prezzo del pane in aumento a Mazara, pesa il caro energia

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Da lunedì prossimo il pane costerà di più anche a Mazara del Vallo.
Dopo anni di resistenza, l’Associazione dei Panificatori “I Fornarini”,
affiliata a CIFA e guidata da Francesco Alagna, ha annunciato
l’adeguamento dei prezzi: la pezzatura da 500 grammi salirà da 3 a
3,40 euro/kg, il “quartino” da 250 grammi passerà a 4,40 euro/kg. Resta
invariato, per ora, il prezzo dei panini (5 euro/kg). “Abbiamo mantenuto
il prezzo invariato dal 2020, quando già in altri comuni era aumentato —
spiega Alagna —. Ma oggi non è più sostenibile. Le materie prime sono
rincarate del 60%, la bolletta della luce è triplicata. Molti di noi sono
piccole imprese familiari: non possiamo più reggere”. Il settore della
panificazione rappresenta una componente fondamentale dell’economia
artigiana locale, legata a filiere agricole, distribuzione alimentare e
consumo quotidiano. Tuttavia, l’inflazione energetica e l’impennata delle
materie prime stanno erodendo i margini e mettendo a rischio attività
storiche. Rispetto ad altri territori, Mazara arriva in ritardo: ad Alcamo, il
pane si paga già 4 euro/kg; a Marsala, il prezzo è aumentato a maggio.
“Il nostro rincaro è più contenuto di altri comuni della provincia —
sottolinea Alagna — ma senza un intervento dello Stato per calmierare
bollette e costi, molte botteghe chiuderanno”. La questione è anche
culturale: “Il pane è un bene simbolico, identitario — afferma Alagna —.
Ma produrlo oggi è diventato un lusso. Non chiediamo sussidi, ma
strumenti che permettano a chi lavora onestamente di restare in piedi”.
Finchè mancheranno misure strutturali per sostenere le microimprese,
anche la qualità e l’accessibilità di beni essenziali sarà sempre più
difficile da garantire.