Preso il “palo” di una rapina a Santa Ninfa

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È stato identificato dai Carabinieri di Castelvetrano il quarto palermitano che prese parte alla rapina commessa il 6 novembre dell’anno scorso ai danni della filiale Banco di Sicilia – Unicredit di Santa Ninfa. Attimi di grande paura furono vissuti quella mattina da impiegati e clienti della banca di via Pio la Torre, dove tre rapinatori palermitani – Carlo Mortillaro, Francesco Rizzo e Salvatore Dragna, rispettivamente di 19, 22 e 29 anni  – di cui un incensurato, uno pregiudicato per rapina e un altro con piccoli precedenti di polizia, e che avevano già messo a segno un’altra rapina simile a Marineo il 17 ottobre 2012, portando via un bottino di circa € 12.500, intimarono al direttore della filiale, dietro minacce, di attivare il timer della cassaforte, per prelevarne il contenuto. “Non abbiamo niente da perdere”, urlavano mentre costringevano i presenti a stare fermi, intimando di collaborare per evitare il peggio. Si erano già impossessati di qualche decina di euro, mentre attendevano l’apertura della cassaforte, quando i carabinieri, allertati da un impiegato della filiale, li hanno bloccati all’interno della banca e arrestati in flagranza di reato per rapina aggravata. Le indagini dei militari avevano poi rivelato la presenza di un quarto individuo, appartenente alla stessa banda di giovani rapinatori palermitani, che in quell’occasione svolse il ruolo del “palo”, ora identificato nel 28enne Rosario Lombardo, anche egli palermitano. Le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della banca avevano catturato i movimenti del giovane, il quale, prima che i suoi tre complici entrassero in azione, passò due volte davanti all’ingresso della filiale, per scrutarne l’interno e poi dare il via libera. Dopodiché era rimasto ad aspettare fuori sulla sua auto mentre il resto della banda faceva irruzione nell’istituto di credito, fino a quando, vedendo arrivare i carabinieri, si era dileguato. Nei suoi confronti il G.I.P. di Marsala ha emesso la misura cautelare dell’obbligo di dimora a Palermo, che vieta al giovane di uscire dalla città.