Prescriveva ricette a Bonafede favorendo Messina Denaro. Arrestato medico a Campobello

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Ben 95 prescrizioni di farmaci per gravi patologie tumorali, gran parte dei quali somministrabili dalle farmacie solo su prescrizione del medico di base, e 42 prescrizioni di esami e analisi che hanno consentito al latitante di curarsi ed essere sottoposto ad alcuni interventi chirurgici. E’ stato quindi arrestato Alfonso Tumbarello, settantenne campobellese, medico di base che aveva sottoscritto quelle prescrizioni per Andrea Bonafede non potendo non sapere che il 59enne godesse di ottima salute e che la persona che lui invece visitava fosse un’altra, vale a dire il latitante Matteo Messina Denaro.

Tumbarello avrebbe quindi compilato e redatto  numerosissimi documenti falsi garantendo così, al capo di Cosa Nostra, l’assistenza sanitaria durante la sua latitanza.  Tali condotte illecite sarebbero andate avanti per quasi tre anni, dal luglio del 2020 e fino al gennaio scorso. Il medico Alfonso Tumbarello avrebbe quindi avuto, secondo gli inquirenti, un ruolo da protagonista centrale in tutto il percorso terapeutico seguito da MESSINA DENARO. Le sue prescrizioni sono state indispensabili nel corso degli ultimi due anni per consentire al latitante di essere curato e assistito dalle diverse strutture sanitarie pubbliche oltreché per ottenere i farmaci la cui somministrazione è stata necessaria per la sua attuale sopravvivenza.

Le indagini hanno anche permesso di individuare un altro anello della rete di protezione del boss nel 53enne Andrea Bonafede, cugino omonimo di colui che ha prestato l’identità all’ex superlatitante. L’uomo si occupava di ritirare le prescrizioni di farmaci e esami clinici firmate dal dottore TUMBARELLO e poi di consegnare via via allo stesso medico la documentazione sanitaria che di volta in volta MESSINA DENARO riceveva durante il percorso terapeutico.

Fra gli atti allegati all’ordinanza di misura cautelare anche il referto di un’accurata anamnesi e di valutazione clinica del paziente, che già aveva eseguito una colonscopia ed era in cura farmacologica, sottoscritta dal medico campobellese che aveva sollecitato il ricovero di Matteo Messina Denaro a causa della “neoformazione stenosante del giunto retto-sigma”. TUMBARELLO aveva poi chiesto in calce alla “scheda” di essere informato — attraverso una “esauriente relazione clinica” — delle condizioni di salute del paziente BONAFEDE, alias MESSINA DENARO, al termine del ricovero. Le indagini del ROS hanno quindi portato all’arresto di Alfonso Tumbarello e di Andrea Bonafede, cugino omonimo dell’altro che già si trovava in carcere.