I primi tre mesi stanno già per completarsi. Sono quelli al centro della riunione svoltasti in Prefettura a Trapani e indetta per garantire l’incolumità a pedoni e automobilisti che percorrono l’attraversamento provvisorio sul ponte San Bartolomeo. In tre mesi, com’era facile prevedere, i due comuni interessati (Alcamo e Castellammare del Golfo) non sono riuscite a dotare il ponte di un sistema automatizzato di sensori in grado di attivare le procedure con l’innalzamento dell’acqua del fiume, della segnaletica di preavviso di chiusura e di barriere pronte ad abbassarsi a comando automatizzato.
La chiusura dell’attraversamento tutte le sere alle 19 con riapertura alle 7 del mattino successivo è stata prorogata per latri tre mesi, com’era prevedibile. Le nuove ordinanze sindacali dei due comuni limitrofi entreranno in vigore giovedì prossimo 29 dicembre e rimarranno tali fino al 29 marzo del 2023. In questo periodo, come accade già adesso e da tre mesi, è vietata la circolazione a tutte le categorie di veicoli e ai pedoni nel tratto stradale della statale 187 interessato dall’attraversamento provvisorio sul fiume San Bartolomeo.
La chiusura del ponte, nelle ore serali e notturne quando si riduce la visibilità, è volta a garantire le condizioni di sicurezza, considerate le condizioni meteorologiche spesso avverse che potrebbero determinare eventi pericolosi per la vita delle persone, nel tratto stradale di attraversamento del corso d’acqua. Questo si legge nelle ordinanze sindacali.
Resta però da capire perché Alcamo Marina e Castellammare del Golfo debbano essere non collegate nelle ore serali, notturne e fino alle 7 del mattino anche in periodi di stabilità di condizioni meteo favorevoli. Il ponte su San Bartolomeo, comunque, non è sempre aperto nella restante parte delle giornate. In caso di allerta gialla idrogeologica viene puntualmente chiuso. Bisognerà capire adesso quanto le due amministrazioni comunali impiegheranno per acquistare e fare installare i dispositivi di automazione.
