Pino Maniaci indagato: “estorsione” ai sindaci di Partinico e Borgetto

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Il paladino della tv che lui stesso ha ribattezzato come “antimafia” è indagato per “estorsione”. Questo quanto trapela dalla Procura di Palermo e riportato oggi dal quotidiano “La Repubblica” in merito a Pino Maniaci (nella foto), il factotum dell’emittente televisiva di Partinico Telejato. Secondo quanto riporta l’articolo Maniaci avrebbe estorto soldi, sotto forma pubblicitaria, e anche posti di lavoro ai sindaci di Borgetto Gioacchino De Luca e di Partinico Salvo Lo Biundo. Pare che il giornalista dell’emittente sia stato incastrato dalle intercettazioni telefoniche e ci sarebbero anche,m come riporta sempre “La Repubblica” ammissioni da parte dei due primi cittadini fatte davanti agli inquirenti che li hanno interrogati. Quindi alla base vi sarebbero persino dei riscontri che comunque dovranno ancora essere del tutto provati. Effettivamente Maniaci avrebbe avuto degli atteggiamenti equivoci in certi frangenti nel corso della sua gestione giornalistica della redazione: si alternavano momenti di difesa a spada tratta nei confronti in particolare del sindaco di Partinico, soprattutto nella fase delle ultime elezioni amministrative del 2013, ad altri invece di attacchi feroci e molte volte anche “personali”. Tanto che spesso lo stesso Maniaci sarebbe stato accusato, anche attraverso i social network, di avere dato sostegno a Lo Biundo in modo anche abbastanza evidente. Pare che il “giornalista antimafia” avrebbe fatto pressioni per far assumere dal Comune di Partinico la sua compagna, la quale avrebbe ottenuto secondo quanto rivela “La Repubblica” un contratto a tempo determinato per alcuni mesi e, una volta scaduto, avrebbe continuato a ricevere compensi che sarebbero stati pagati personalmente dal sindaco Lo Biundo. In pratica gli inquirenti sosterrebbero che in cambio di questi presunti favori il titolare dell’emittente avrebbe promesso una linea abbastanza morbida, quindi niente attacchi ai due amministratori. Il troncone d’indagine svelerebbe anche un altro aspetto poco chiaro attorno a Maniaci e che riguarderebbe uno degli ultimi “attentati” subiti: quello relativo al 2014 quando nell’atrio antistante l’emittente sono stati trovati impiccati i suoi due cani. Nel corso di servizi giornalistici l’episodio è stato sempre collegato a un attacco della mafia, che avrebbe così agito nel tentativo di intimorire Maniaci per la sua attività giornalistica. Gli investigatori però sarebbero di un altro parere: il fatto è da collegare ad una faccenda privata. Maniaci replica sostenendo che questa indagine nei suoi confronti è frutto di una “ritorsione” da parte della Procura di Palermo per la sua inchiesta giornalistica riguardo alle misure di prevenzione sui beni confiscati, che ha portato a smantellare i vertici di quel sistema. Riguardo poi ai sindaci ha evidenziato: “Basta guardare ogni giorno i nostri tg per verificare che denuncio la cattiva gestione amministrativa dei due Comuni”.