Se non siamo al picco dell’influenza, poco ci manca. Inoltre da sempre le feste di fine anno sono andate a braccetto con i malanni di stagione. Tantissimi a letto con l’influenza in questi giorni e tantissimi altri alle prese con virus gastro-intestinali. Da quando il Covid ha segnato una nuova era, l’attenzione è certamente più alta e la preoccupazione sorge facilmente. Nel periodo natalizio c’è stata un’elevata coincidenza tra la circolazione di Covid, che ancora non ci ha lasciato, e il virus influenzale insieme a tutti i virus parainfluenzali, vedi appunto quelli gastro-intestinali. Nel dettaglio si sono scatenati febbre, tosse, male alle ossa e alle articolazioni, nausea, vomito, diarrea. Il picco deve ancora arrivare anche se già si nota un’evidente e continuo incremento dell’influenza, a discapito del Covid. Influenza che dovrebbe predominare fino a Capodanno e nella prima settimana di gennaio quando effettivamente si toccherà l’apice. Niente di diverso, comunque, da quanto accaduto l’anno scorso. ‘influenza di quest’anno non va sottovalutata ma è sbagliato fare allarmismo perché la situazione è sotto controllo. La situazione non è da sottovalutare ma nemmeno tale da creare allarmismi anche perché, dopo il picco, il virus comincerà a declinare. Ci sono diversi ricoveri di soggetti con influenza, qualcuno con la polmonite, ma nel complesso il trend è simile all’anno scorso. Il consiglio era quello di vaccinarsi perché il vaccino aiuta molto e salvaguarda soprattutto le persone più fragili. Adesso purtroppo è tardi per sottoporsi alla somministrazione vaccinale. Anche sui vaccini sono state dette cose inesatte, di tutto e di più. È vero che gli over 65 che si sono vaccinati sono di meno rispetto al 2022, ma la variazione percentuale è solo del 2%, 56% del 2023 contro il 58% del 2022. Insomma , anche dopo il Covid, si crede sempre alla stessa maniera alla necessità di sottoporsi al vaccino antinfluenzale. Poi il periodo è sempre questo per l’influenza e per i virus respiratori e gastro-intestinali
