Operazione ‘Aspide’, Oddo e Messina ottengono i domiciliari. In libertà Iacono e Federico

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Due degli indagati principali dell’operazione Aspide, gli unici ad essere finiti in carcere, hanno ottenuto l’alleggerimento della pena. L’ex direttore sanitario dell’Asp di Trapani, Gioacchino Oddo e la dirigente del provveditorato della stessa azienda, Maria Pia Messina, hanno lasciato il carcere e sono ritornati a casa, posti agli arresti domiciliari. In tutto erano stati tredici gli indagati per i quali il gip aveva disposto la misura cautelare, nell’ambito dell’indagine Aspide coordinata dalla Procura di Trapani e che ha provocato un vero terremoto nella sanità pubblica trapanese. Oddo e Messina erano finiti in carcere per diversi reati. Corruzione, e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente per entrambi, falso ideologico per Maria Pia Messina e induzione indebita per Oddo. Il tribunale del Riesame ha inoltre rimesso in libertà, annullando i domiciliari, l’imprenditore mazarese Giovanni Fullone Iacono, consigliere comunale e sportivo molto noto negli ambienti calcistici, al quale è stato contestato il reato di corruzione. Iacono è stato quindi sospeso dal prefetto dalla carica istituzionale e anche dal presidente del Mazara 46 dall’incarico di allenatore.

Niente più domiciliari anche per l’ingegnere marsalese Antonella Federico, indagata per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e frode. Il Riesame ha anche annullato il divieto di dimora nei comuni di Trapani ed Erice per l’ex vice direttore sanitario dell’Asp e primario ospedaliero, Carlo Gianformaggio, in passato anche presidente dell’Ordine dei medici di Trapani, e per il funzionario Asp Nicola Ganci. Entrambi sono indagati per favoreggiamento. Secondo l’accusa i due avrebbero riferito dell’indagine in corso e della predisposizione di intercettazioni.

Arriveranno subito dopo le festività, invece, le decisione del Riesame sulle posizioni di altri tre indagati che attualmente sono ai domiciliari:  l’ex manager dell’Asp di Trapani Fabio Damiani,  già condannato nell’altra operazione anti-corruzione ‘Sorella Sanità’,  il coordinatore sanitario Antonio Sparaco e Anna Lisa Bianco, funzionario Asp e presidente del Consiglio comunale di Trapani, anche lei sospesa dal prefetto. Tra gli indagati dell’operazione Aspide c’è anche un altro consigliere comunale di Trapani, Gaspare Gianformaggio, figlio di Carlo.