PD di Alcamo, Canzoneri se ne va sbattendo la porta

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Ecco il documento integrale di Giuseppe Canzoneri dove annuncia e spiega le dimissioni:

 

“L’appello lanciato dal sottoscritto  alcune settimane fa per “provare  a realizzare un partito plurale, di tutti e non di pochi, organizzato, rispettoso dei suoi organismi,  capace di  una progettualità politica condivisa, rinnovata e di svolta”, è stato “raccolto” a parole da tutte  le correnti e i gruppetti che oggi lo frammentano,   per svincolarsi  alla prova del coinvolgimento.

L’ impegno, i sacrifici  personali per provare a discutere, a fare ragionare,  con le  buone prassi,  la pacatezza, il confronto, la sintesi unitaria nella  forma partito,  calpestate per le sole esigenze individuali e di gruppi. Lo sforzo  vanificato,  dal perenne Congresso PD.

La “colpa” è stata quella di  accettare l’incarico con generosità, spirito di militanza  e speranzoso di contribuire nel cambiamento  che avesse  al centro l’etica politica, la legalità,  il rispetto delle regole di partito  e una sede come luogo dell’ IDENTITA’ organizzativa e politica.

Procedere è stato impossibile. Troppi individualismi e logiche correntizie. “Nuovi Baroni” di partito che “hanno occupato e occupano” ruoli nelle Istituzioni ma che  si ostinano a scavare sempre più ampio e profondo il solco  tra partito e società, nel vuoto che hanno prodotto dalle Amministrative 2012 in poi.

Sintomatico è l’atteggiamento di “una minoranza critica” nel partito,  da 20 anni al  governo in città e che sta governando a livello nazionale, ma che cerca in modo spasmodico  posizionamenti istituzionali e  politici, scaricando le negatività prodotta dagli stessi sul Segretario Cittadino.

Il giustizialismo tanto alimentato in città per eliminare gli avversari politici, il suo approdo populista inscenato sulle sofferenze sociali dei cittadini non paga. Occorre riportare tutto alla politica e l’ Amministrazione Comunale, se vuole provare ad uscire dal pantano, deve con urgenza ribaltare la sua subalternità culturale dei Dirigenti.

Noi ci abbiamo  provato ad assolvere e risolvere,  anche grazie al sincero sostegno di tanti iscritti e militanti ed aldilà delle scaltre “sfiducie”combinate e disposte da chi come Penelope,  tesseva di giorno il sostegno  mentre di notte lo disfaceva.

Il tempo è galantuomo. Ho consapevolezza piena di avere provato a fare tutto il possibile per evitare che il  PD di Alcamo desse  lo spettacolo indecoroso che solo  alcuni “dirigenti” hanno voluto  a dare»,

Non intendo più offrirmi  a scudo dell’ipocrisia e della cristallizzazione politica che tra manuale cencelli e protagonismi personali calpestano la dignità del PD e della storia della sinistra, perciò lascio l’incarico.”

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