Partinico-Pino Maniaci sbugiardato, revocata cittadinanza onoraria

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Chissà cosa penseranno in giro per la Sicilia e per l’Italia di Pino Maniaci dopo la burrascosa indagine a suo carico con l’accusa di estorsione nei confronti di amministratori di Partinico e Borgetto in cambio di soldi e favori per la propria amante. Il rinvio a giudizio di ieri, stabilito dal tribunale di Palermo con prima udienza fissata per il prossimo 19 luglio, sicuramente può dare ulteriori indicazioni sulla vicenda che ha coinvolto il giornalista che ama definirsi “antimafia” ancora adesso nonostante attorno a lui ci siano più che ombre veri e propri nuvoloni. Intanto ci si può fare una prima idea su cosa in giro per l’Italia e per il mondo stia accadendo in seguito a quanto emerso da questa indagine della Procura di Palermo: infatti dopo che ‘Reporters sans frontières’, organizzazione non governativa che incorona i giornalisti più coraggiosi per le loro inchieste nel mondo, ha cancellato dalla graduatoria proprio Pino Maniaci, adesso anche il piccolo Comune di Altavilla Milicia si è mosso sostanzialmente nella stessa direzione. E’ stata infatti revocata la cittadinanza onoraria che sindaco e consiglio comunale avevano dato al giornalista di Telejato il 18 gennaio del 2016, prima ancora che scoppiasse il caso dell’indagine sul suo conto. la motivazione è stata riportata da un’apposita delibera di giunta: “A seguito di indagini in corso e prescindendo da qualunque valutazione circa eventuale responsabilità penale, di esclusiva competenza dell’Autorità giudiziaria, sono emerse alcune condotte del giornalista censurabili sul piano morale e di dubbia correttezza, di cui si ha evidenza nelle intercettazioni agli atti di indagine, divulgati dalla stampa, tali da far ritenere il predetto non meritevole dell’altissimo riconoscimento conferito”. Dunque una condanna morale nei confronti di Maniaci che a dirla tutta non fa una grinza. Al netto dei dubbi sull’indagine, che dovrà dipanare il tribunale e nessun’altro, restano però delle profondissime ombre attorno al factotum di Telejato. Restano di fondo gli atteggiamenti inqualificabili che sono tutt’altro che distintivi di chi crede nell’antimafia e nella legalità. Su questi argomenti, con astuzia, Pino Maniaci tende al silenzio facendo la voce grossa sulle misure di prevenzione del tribunale di Palermo (il cui sistema pagherà per le sue malefatte) nel tentativo chiaro di distogliere l’attenzione su altro. Perchè Maniaci non parla mai delle sue ingerenze al Comune di Partinico per alterare la graduatoria del servizio civico dove sono emersi dei brogli e, guarda caso, è risultata posizionata favorevolmente la sua amante? Perchè Maniaci non parla mai delle sue pressioni, confermate dagli stessi amministratori di Partinico e Borgetto, per ottenere soldi e favori? Per rendere l’idea di quanto fosse “ingombrante” la presenza del paladino dell’antimafia al Comune di Partinico dall’indagine è emerso persino che anche i dipendenti dell’ufficio di Gabinetto del primo cittadino erano letteralmente terrorizzati dal suo “potere mediatico”. Al punto che alcune dipendenti comunali sarebbero state persino minacciate telefonicamente dalla madre dell’amante di Maniaci e le stesse non avrebbero mai raccontato tale circostanza a Lo Biundo. In questo ufficio avrebbe lavorato in “nero”, per circa tre mesi, l’amante dello stesso giornalista nello svolgimento delle pulizie. Anche questa una pressione fatta da Maniaci all’amministrazione che ha avuto seguito.