Partinico, mafia: scatta l’operazione “Benny 3”

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Questa mattina alle prime luci dell’alba i militari della Compagnia Carabinieri di Partinico hanno dato esecuzione a tre misure di custodia cautelare – una in carcere e due ai domiciliari – tra i comuni di Partinico e Borgetto, emesse dal GIP del Tribunale di Palermo, Fernando Sestito, su richiesta della locale DDA (indagine coordinata dal Proc. Agg. Vittorio teresi, e dai Sost. Proc. Francesco Del Bene e Alessandro Clemente), nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso nella fittizia intestazione di beni. Sono finiti in manette, Benedetto Valenza, 52 anni condotto presso l’istituto di Pena di Palermo, Filippo Scrozzo 57 anni e Giuseppe Giaimo, 49 posti agli arresti domiciliari. L’operazione è una costola delle indagini “Benny” e “Benny 2”, condotta dai Carabinieri di Partinico e Monreale, conclusesi rispettivamente nel 2009 e nel 2012 con l’arresto di diversi imprenditori, operanti nel settore della produzione e trasporto di calcestruzzo, prestanomi di Benedetto Valenza, di Borgetto, figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto e vittime, nel 1983, di lupara bianca poiché uomini d’onore legati al gruppo di Gaetano Badalamenti. Valenza, sebbene non condannato per 416 bis, è da sempre ritenuto vicino alla locale consorteria mafiosa capeggiata dalla famiglia Vitale tanto che, nel 2001, ne fu confiscato l’impero industriale. E’ dunque acclarato che Valenza sia stato negli anni ‘90 l’imprenditore di riferimento nella produzione di calcestruzzi delle famiglie mafiose dei Vitale e dei Brusca e che le sue imprese abbiano raggiunto una posizione di monopolio grazie alla protezione di “Cosa Nostra”. L’indagine “Benny 3” ha avuto origine nel maggio 2012 quando i Carabinieri della Compagnia di Partinico avevano percepito che Valenza avesse ricominciato ad interessarsi delle forniture di calcestruzzo. Infatti era sorto a Borgetto un nuovo impianto, la “Euro Calcestruzzi di Scrozzo Filippo & C. snc”, formalmente intestata a Filippo Scrozzo, ex-dipendente di Valenza, che di fatto risultava, invece, gestita proprio da quest’ultimo. Nella compagine societaria risultava anche Giuseppe Giaimo. L’impresa aveva rapidamente riconquistato la fetta di mercato che Valenza aveva perso in seguito al sequestro dei suoi impianti. Tutti gli imprenditori della provincia palermitana e trapanese si rivolgevano a “Benny” per gli ordini, per concordare il prezzo e il trasporto delle forniture di cemento, come emerso dai vari colloqui intercettati. Valenza, dimostrando di conoscere a fondo gli strumenti investigativi e le tecniche d’indagine degli inquirenti, per occultare la sua posizione di assoluto controllo dell’impianto, aveva adottato l’escamotage di farsi assumere come geometra presso la ditta Cucinella di Partinico, impegnata nella commercializzazione di ferro, la cui produzione è sempre abbinata, nella realizzazione di opere edili, a quella del calcestruzzo. Con lo stratagemma l’uomo non solo si adoperava per la ditta di cui formalmente era alle dipendenze, rispettando così il “contratto di lavoro”, ma talvolta si occupava per alcuni clienti del pacchetto completo, fornitura sia di ferro che di calcestruzzo. Con il provvedimento cautelare è stato anche disposto il sequestro preventivo della società e del complesso aziendale della “Euro Calcestruzzi”, per un valore di circa 400.000 euro.

(Nella foto: Benedetto Valenza)

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