Partinico: Il Megafono, un caso in città

0
449

Anche Partinico ha un po’ inguaiato il presidente della Regione Rosario Crocetta. Infatti uno dei ricorsi che ha fatto finire il governatore davanti la commissione di garanzia del Partito Democratico (a cui è iscritto) per avere fondato “Il Megafono”, movimento definito parallelo e incompatibile. Un ricorso che evidentemente prende le mosse essenzialmente dal risultato boom delle ultime amministrative: il movimento crociettano si è infatti presentato con ben tre liste che hanno superato lo sbarramento e hanno visto anche affermarsi il candidato sindaco Salvo Lo Biundo. L’attuale primo cittadino ha deciso di fare una totale virata rispetto ai suoi trascorsi politici sempre nel centrodestra: ultima parentesi nell’Udc, prima della “conversione”, sostenendo apertamente l’europarlamentare Antonello Antinoro, condannato recentemente in appello a 6 anni per “voto di scambio”. A Partinico si è vissuto il tipico scenario che alla commissione di garanzia del Pd non è piaciuto affatto: in pratica Il Megafono e i Democratici hanno sposato due progetti politici totalmente diversi. Il Partito Democratico locale infatti ha corso in solitario sostenendo la candidatura di Chiara Gibilaro, tra l’altro presidente cittadina del partito stesso, mentre Il Megafono ha sostenuto un progetto invece all’insegna del trasversalismo. Addirittura il movimento di Crocetta ha come suo rappresentante dichiarato in giunta Giovanni Pantaleo, con trascorsi in Alleanza nazionale e più recentemente nel Pdl. Partinico rappresenta quindi una di quelle anomalie che hanno portato la commissione di garanzia del Pd a chiedere lo scioglimento della creatura del governatore siciliano perché politicamente “incompatibile”. Il dibattito è vivo anche a livello locale: “Credo che sia incompatibile un movimento parallelo al partito – sostiene la Gibilaro – e in tal senso parla chiaro il codice che autoregolamenta il Pd. A Maggior ragione in un contesto come quello di Partinico dove Il Megafono e il Pd sono tutt’ora in percorsi politici totalmente opposti. La questione partinicese è da chiarire oltremodo se si considera che oggi in giunta il megafono è rappresentato da un ex militante di An. Credo sia doveroso anche nei confronti degli elettori”.