Partinico: guerra su una locandina, ufficio Tributi nei guai

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La mancata affissione di un volantino rischia di diventare un caso giudiziario a Partinico. Il consigliere comunale del Partito Democratico, Michele Chimenti, ha tutta l’intenzione di scavare fino in fondo alla questione che potrebbe anche far configurare un presunto “abuso d’ufficio”. Dall’esponente del civico consesso è partita una diffida, inviata al sindaco Salvo Lo Biundo, al segretario generale del Comune Vincenzo Pioppo, ed ai responsabili degli uffici Tributi e Affissione, al fine di avere dei chiarimenti sul diniego di affissione di un volantino che riportava il logo del Pd e che denunciava un aumento esponenziale della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Il fatto è accaduto nello scorso mese di dicembre quando Chimenti presentò il volantino all’ufficio Affissioni pagando regolarmente la tassa dovuta. In tutto un centinaio di locandine in cui si puntava espressamente il dito contro il primo cittadino: “In 5 anni il sindaco ha aumentato la tassa sui rifiuti del 100 per cento…e aumenta pure ‘a munnizza”. Ma al momento dell’affissione è arrivato l’improvviso stop dal responsabile dell’ufficio Tributi, da cui dipende l’ufficio Affissioni, il ragioniere Giuseppe Misuraca: “A mio parere non è stato svolto un servizio nopnostante il regolare iter amministrativo effettuato” denuncia Chimenti. Il volantino è stato il pomo della discordia all’interno del Pd stesso. Il partito infatti è spaccato in due parti: una sostiene il sindaco, che allo scorso congresso cittadino si è tra l’altro iscritto al partito stesso, l’altra invece è costituita dalla vecchia segreteria locale che ha continuato ad assumere una posizione alternativa al governo cittadino dando continuità all’azione politica delle scorse amministrative di primavera, quando si presentò con un proprio candidato sindaco in alternativa proprio al rieletto Lo Biundo. Ed’ è stata proprio la corrente maggioritaria di Lo Biundo che ha imposto come segretario cittadino Mariella Provenzano. Quest’ultima avrebbe presentato al Comune una lettera in cui intimava di non affiggere i manifesti in quanto la locandina riportava il logo del Pd senza alcuna autorizzazione preventiva del partito: “A quel punto mi sono consultato con il segretario generale del Comune – precisa Misuraca – il quale ha spiegato al consigliere la situazione ed è stato sollecitato un chiarimento in merito tra le parti”. Il consigliere Chimenti non esclude uno strascico giudiziario sulla vicenda se non otterrà da questa diffida delle risposte esaustive e dei provvedimenti da parte del governo cittadino: “Se entro una settimana non avrò delle delucidazioni in tal senso dagli organi preposti – rilancia il consigliere – mi consulterò con il mio legale per intraprendere nuove e consequenziali azioni”.

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