PARTINICO. È stata indetta per il 12 giugno la conferenza di servizi sul rinnovo delle autorizzazioni per le emissioni in atmosfera prodotti dalla distilleria Bertolino a Partinico. Quindi dopo due anni e mezzo dall’ultima analisi della documentazione l’industria insalubre di prima classe finisce di nuovo sotto esame: in questo lasso di tempo ha continuato ad operare in regime di “prorogatio”, fortemente contestata da ambientalisti, associazionismo e forze politiche tanto da dare un’accelerazione all’indizione della conferenza di servizi. Proprio nelle scorse settimane era stata indetta un’audizione alla IV commissione all’Ars sulla questione a seguito di una diffida inoltrata da Legambiente, Movimento 5 Stelle, Osservatorio per lo Sviluppo e la Legalità “La Franca”, dai gruppi consiliari “Cambiamo Partinico” e “Misto-Servire non Servirsi”, e da Rifondazione Comunista proprio per il mancato pronunciamento in materia di scarichi in missione della distilleria da parte della Regione. “In quella occasione – afferma l’assessore regionale al Territorioe Ambiente, Maria Rita Sgarlata – io e il mio staff avevamo assunto l’impegno di provvedere in tempi rapidi ad indire la conferenza di servizi e così è stato, avendo provveduto a darne comunicazione a Giampiero Trizzino, Presidente della IV Commissione Territorio e Ambiente. Questo vuole essere la cifra del nostro lavoro: rapidità, efficienza, risoluzione dei problemi e sburocratizzazione in tempi rapidi”. In realtà in tutta questa vicenda i tempi sono stati tutt’altro che rapidi. Infatti da due anni e mezzo si aspetta questo pronunciamento sull’emissione degli scarichi in atmosfera che non è mai arrivato da parte dell’assessorato: esattamente era il dicembre del 2011 quando la Bertolino presentò regolare istanza di autorizzazione. Nel corso dell’audizione lo stesso ufficio di Gabinetto dell’assessorato ha ammesso delle responsabilità: “Hanno ammesso che i ritardi accumulati sino ad oggi – afferma Gianfranco Lo Iacono, consigliere comunale – sono ingiustificabili”. Prima ancora dell’audizione si era tenuto un vertice in proposito al Dipartimento Ambiente della Regione: gli uffici si erano giustificati sostenendo che si era accumulato troppo arretrato e quindi l’iter di autorizzazione alla distilleria era rimasto impantanato. “Ho chiesto all’assessore – sostiene Trizzino – di convocare alla conferenza di servizi i rappresentanti delle associazioni ambientali affinché vengano sentite tutte le voci. La nostra azione di controllo comunque non si esaurisce: monitoreremo il corretto svolgimento della conferenza e indagheremo sulle responsabilità del ritardo”. Da tempo in città si contestano le emissioni in atmosfera dell’industria perché fortemente maleodoranti: “Ho ribadito durante l’audizione – ha precisato Giacomo Grimaudo dell’Osservatorio per lo sviluppo e la legalità – che l’autorizzazione è scaduta e quindi i lavori devono essere immediatamente sospesi”. Sul piano normativo l’avvocato Francesco Tafarella, presente in rappresentanza di Legambiente, ha sottolineato che esistono delle norme che impedirebbero le emissioni in assenza dell’autorizzazione degli enti competenti.
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