Partinico: distilleria, denuncia per “reati ambientali”

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Finisce con una denuncia la lunga querelle attorno alla sempre discussa distilleria Bertolino di Partinico. Il Movimento 5 Stelle, insieme ad ambientalisti ed altre formazioni politiche, hanno promosso questa azione giudiziaria per ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione e reati ambientali. L’iniziativa si inquadra nel contesto di una vertenza che ha ripreso vigore in questi mesi e che ha portato all’apertura di una discussione alla Regione, ente deputato al controllo ambientale dell’industria. Oggi l’azienda di distillazione, tra le più grandi del suo genere in Europa, sta lavorando in regime di prorogatio senza che negli ultimi anni vi sia stata una revisione degli scarichi: “L’impianto va fermato subito – hanno sottolineato Legambiente, Movimento 5 Stelle Sicilia, Osservatorio Sviluppo e Legalità “La Franca”, Rifondazione Comunista e i gruppi consiliari “Cambiamo Partinico” e “Misto, Servire, non servirsi”, tutti firmatari della denuncia –. Basta proroghe, finché l’azienda non avrà ottenuto la nuova autorizzazione e si adegui alle prescrizioni che le verranno imposte”. “Per contrapporci al tentativo di chiudere un occhio e permettere che la distilleria Bertolino continui ad operare con grave danno della vivibilità del Comune di Partinico, – concludono – abbiamo deciso di presentare una denuncia formale al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e alla Procura della Repubblica anche nei confronti della pubblica amministrazione per il reato di omissione d’ufficio e tutti i reati ambientali che la magistratura riterrà di ravvisare”. Il riferimento è all’ultimo periodo in cui ambientalisti e politica hanno formulato ben 4 diffide e promosso incontri, conferenze dei servizi e persino audizioni all’Ars. E’ stato ottenuto un primo parziale risultato: il Servizio 1 del Dipartimento Ambiente della Regione ha stabilito che all’azienda occorre un’autorizzazione integrata ambientale, la cosiddetta Aia, che prevede più rigidi controlli e parametri per garantire le necessarie autorizzazioni all’industria. Dal suo canto la titolare della distilleria, Antonina Bertolino, è ponta ad affrontare l’ennesima battaglia: “Dimostrerò che la mia attività ha una produzione inferiore ai 50 megawatt – replica – e quindi è un errore madornale sottoporla all’Aia. Come sempre si mette in atto una crociata contro un’azienda che lavora nella legalità e che garantisce occupazione”. “Si tratta di un grande successo nella battaglia contro l’inerzia regionale e contro la distilleria Bertolino, anche se – afferma il deputato regionale pentastellato Giampiero Trizzino – c’è in atto il tentativo di permettere all’industria di continuare ad operare, malgrado sia emersa la necessità dell’Aia e malgrado l’impianto sia dotato di una autorizzazione vecchia di 10 anni e scaduta dall’agosto del 2012”. In pratica, il Servizio 1 dell’ARTA ha si obbligato la distilleria ad ottenere l’Aia aggiungendo però che “nelle more della presentazione della nuova istanza, entro il 7 settembre prossimo e sino alla conclusione del procedimento, l’impianto ha facoltà di operare in regime di proroga delle autorizzazioni previgenti”.

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