Partinico: Comune, crisi di liquidità

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Quasi tutto confermato, ad eccezione di una piccola modifica che accerta ulteriori 200 mila euro di incassi al Comune. Per il resto l’impianto le difficili condizioni di cassa per il Comune restano tali e quali. Scarsa liquidità e difficoltà ad incassare a causa dell’evasione tributaria restano i nodi principali del precario stato di salute delle finanze dell’ente seppur sulla carta tutto sembra essere equilibrato. Il responsabile del Settore Economico e finanziario del Comune, Leonardo Russo, ha espresso parere favorevole al riaccertamento dei residui attivi e passivi e la giunta ha deliberato. Il Comune quindi si avvia verso il varo del bilancio ma con tante incognite. Da una parte per i minori trasferimenti di Stato e Regione, dall’altra per il “vizietto” dei contribuenti di non pagare i tributi. Un’evidenza che è stata rimarcata proprio dai residui attivi e passivi con entrate per 43 milioni di euro e 40 invece in uscita. Resta il problema strutturale e cioè che l’intera manovra finanziaria del Comune risulta praticamente incartata su sé stessa, dal momento che è stata confermata la notevole spesa corrente che ammonta a ben 28 milioni e 300 mila euro, appesantita dagli stipendi di dipendenti e contrattisti e anche dai costi per il funzionamento degli uffici (luce, gas, telefono, ecc….). D’altronde il Comune non fa eccezione rispetto alla realtà siciliana su cui da tempo impazzano le polemiche sull’eccessiva presenza di personale negli uffici: all’interno dell’ente lavorano circa 440 lavoratori (non tutti a tempo pieno, ndr), cioè vale a dire con un rapporto enorme di un dipendente o contrattista ogni 75 abitanti. Altro capitolo è quello riguardante i 30 milioni di entrate tributarie ed extratributarie. L’ente poggia molto su questi introiti e forse il problema della liquidità sta proprio tutto qui. Infatti, secondo una recente relazione dell’ufficio Tributi, i partinicesi mal volentieri pagano le tasse: un buon 40 per cento non lo fa per nulla o solo parzialmente. Nel senso che un cittadino su cinque non paga praticamente mai, risultando moroso ma nei cui confronti non si può esercitare alcuni diritto perché risulta nullatenente. Un altro cittadino su cinque paga invece con enorme ritardo, quasi sempre l’anno seguente a quello di notifica dell’imposta. Ecco che quindi quasi la metà degli introiti vengono meno nell’immediato alle casse del Comune. Ci sono poi anche previsioni di entrate non rispettate: a risaltare le 700 mila euro previste di introiti dalle multe del comando di Polizia municipale e altre 150 mila euro che sarebbero dovuti derivare dai parcheggi a pagamento. Di verbali i caschi bianchi ne hanno elevati un totale di circa 250 mila euro, per il resto dalle strisce blu il Comune non ha ricavato un solo centesimo. Da qui il buco da oltre mezzo milione di euro in bilancio dovuto alla necessità di rimodulare il servizio che recentemente è stato effettivamente rivisitato e modificato.