Partanna-Omicidio Lombardo, arrestato anche presunto mandante

0
719

Attilio Fogazza

Nicolò Nicolosi

Sembra definitivamente risolto il “cold case” dell’omicidio di Salvatore Lombardo, avvenuto nel 2009 a Partanna. Carabinieri e polizia hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per il reato di omicidio premeditato e aggravato dal metodo mafioso, nei confronti di Giovanni Domenico Scimonelli, 48 anni, Nicolò Nicolosi e Attilio Fogazza, entrambi di 44 anni. Il provvedimento rappresenta il completamento del percorso investigativo che portò il 26 novembre scorso al fermo di indiziato di delitto a carico dei due presunti esecutori materiali del crimine, Nicolosi e Fogazza. Il Giudice per le Indagini Preliminari, accogliendo le richieste formulate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha riconosciuto in Scimonelli, imprenditore partannese il mandante e l’ideatore del delitto. Quest’ultimo, ritenuto un importante esponente di Cosa Nostra trapanese, non avrebbe perdonato la vittima per il furto di un furgone e di merce ai suoi danni. L’esecuzione avvenne esattamente il 21 maggio 2009: Lombardo fu ucciso da alcuni colpi di fucile calibro 12 mentre si trovava presso lo ‘Smart Caffè’. Secondo la ricostruzione dei fatti che ha visto cooperare polizia e carabinieri nell’ambito dell’indagine coordinata dal Procuratore Aggiunto Maria Teresa Principato, Lombardo, che era sottoposto all’obbligo di firma, venne ucciso proprio poco dopo essersi recato in caserma. Fece ritorno al bar del suo paese, che frequentava quotidianamente. Venne attirato in una vera e propria trappola organizzata nei minimi particolari: fu convinto a tornare nel locale per una partita a carte, ma non sapeva di essere seguito dai suoi killer passo dopo passo. Prima alla caserma e poi quando fece ritorno al bar. Quando Lombardo posteggiò l’auto scattò il piano: un furgone del supermercato Despar bloccò la strada di accesso per evitare possibili intralci con il passaggio delle auto, quindi gli assassini spararono alle sue spalle uccidendolo senza pietà. Poi organizzarono anche come disfarsi dell’auto e della targa, come emerge dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Una ricostruzione a cui si è pervenuti a distanza di 6 anni sulla base di un elemento di novità, venuto fuori nell’agosto scorso. La svolta è avvenuta quando è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione Ermes nei confronti di Scimonelli, considerato appartenente alla famiglia mafiosa di Partanna e fedelissimo di Messina Denaro, accusato addirittura di avere coperto e sostenuto la latitanza del superboss e al reggente del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, Vito Gondola. Scimonelli, che di fatto gestiva il supermercato Despar, aveva considerato colpevole del furto del camion per l’appunto Lombardo e da qui sarebbe partito l’ordine di ucciderlo. Uno dei due presunti sicari, Fogazza, era ancora dipendente del supermercato mentre Nicolosi nel 2010 venne indiziato per aver tentato d’incendiare le vetture e le macchine di alcuni piccoli imprenditori per costringerli a pagare il pizzo per conto della cosca.