Parchi eolici in mare. Fra le isole Egadi e nel Canale di Sicilia boom di impianti

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Parchi eolici in mare. Tesi a confronto. Per il presidente regionale di  Legambiente, Giuseppe Alfieri produrranno  migliaia di posti di lavoro. Hanno una maggior produzione e un minore impatto paesaggistico e porteranno benefici all’ambiente e alla pesca. “Gli impianti in mare devono passare dalla conciliazione col mondo della pesca e il processo deve avvenire nel rispetto delle attività produttrice che ci sono nel territorio. Mai pescatori al largo di Mazara sono allarmati dai due mega impianti progettati attorno al Canale di Sicilia. Temono il crollo dell’economia legata alla pesca in prossimità del parco eolico. Il dibattito è aperto. Le tesi pro e contro oggetto di dibattiti.

I colossi dell’energia puntano sull’eolico nel mare siciliano. Sono tre i progetti off shore per la Sicilia che riguardano il mare al largo delle isole Egadi, un’area nel Canale di Sicilia di fronte a Mazara e un’altra a sud nelle coste di Pozzallo. Il più importante è quello in fase di progettazione oltre Favignana, Levanzo e Marettimo: qui è in programma la costruzione del parco eolico off shore più grande del mondo con 190 pale eoliche galleggianti e una potenza di duemila 793 megawatt proposto da Renexia. Quasi tre volte più grande di quello proposto invece al largo di Mazara. Qui la Mazar Wibdi vorrebbe installare 74 pale eoliche per produrre una potenza di mille e cento megawatt.

Il piano è quello di sfruttare le zone ventose al largo della Sicilia. La vicenda è finita in commissione ambiente all’Assemblea regionale dove non è possibile approvare risoluzioni essendo la competenza statale. E sono vari i dubbi legati allo smaltimento degli impianti non ancora costruiti. E quali saranno i ritorni in termini di benefici economici  per le are costiere dei Comuni interessati agli impianti? Gli interrogativi sono tanti per una materia molto delicata dove debbono coincidere tutele ambientali e interessi degli operatori della pesca e non solo