Parchi eolici. CGA ferma due progetti nel trapanese. Criteri diversi per gli espropri

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Si complicano gli iter per gli impianti eolici. Una sentenza di poche pagine del CgA, infatti, renderà progetti e investimenti in questo settore un po’ meno facili. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha infatti negato a Enel Green il via libera per espropriare i terreni, fra Partanna e Salemi e fra Mazara e Marsala, su cui  avrebbe voluto realizzare due mega impianti eolici. Il giudizio amministrativo di secondo grado ha infatti specificato che i terreni vanno acquistati a prezzi di mercato per non far cadere su altri i costi imprenditoriali. L’organo d’appello ha così capovolto una sentenza di primo grado del TAR che aveva invece ritenuto legittimo il metodo utilizzato da Enel Green per espropriare i terreni in cui sistemare le pale eoliche. Una sentenza, l’ultima del CGA, che costituisce un’assoluta novità per tutte le future autorizzazioni che la Regione dovrà valutare per progetti di energia eolica. E sono davvero tanti quelli in itinere.

La cosa curiosa è che la vicenda riguarda proprio il trapanese, provincia in cui vive il ‘Signore del Vento, l’imprenditore alcamese Vito Nicastri finito, come indagato e imputato,  in diversi procedimenti riguardanti reati diversi. La Regione, ritornando ai due progetti di Enel Green, aveva bocciato i progetti del colosso energetico perché non avevano il requisito della proprietà dei terreni. Enel aveva ribattuto puntando su una norma che consente di ottenere l’autorizzazione con la semplice intenzione di effettuare successivamente gli espropri. In primo grado la tesi di Enel Green venne accolta dal TAR ma la regione siciliana ha fatto appello. I progetti dei due grandi parchi eolici del trapanese potrebbero adesso essere bocciati tranne che l’azienda non li ripresenti allegando l’acquisto dei terreni sui quali dovranno poi sorgere le pale eoliche.  Terreni che dovranno essere acquisti con il valore di mercato e non sulla base del valore agricolo precedente all’investimento.