Pantelleria, arrivo di bergamaschi nell’isola, ansia tra i residenti

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L’isola di Pantelleria è assediata in queste ore da milanesi, bergamaschi, cittadini provenienti dalle zone rosse d’Italia, che approfittando dell’emergenza coronavirus e della sospensione di servizi e attività lavorative, hanno fatto rientro nei dammusi di proprietà sull’isola siciliana, generalmente usati come case da villeggiatura durante le ferie estive.

Un esodo che preoccupa il sindaco Vincenzo Campo, che tramite una diretta facebook ha dichiarato: “Chi è partito dalle aree del bergamasco è arrivato in Sicilia prima che entrassero in vigore le restrizioni prescritte dal decreto Conte. Ora tutto è affidato al buon senso, alla coscienza e al senso civico delle persone che dovrebbero rispettare la quarantena, uscendo di casa solo in casi di necessità”.

Secondo le dichiarazioni del primo cittadino, i soggetti arrivati dalle aree a rischio (in totale si tratta di una trentina di persone) si stanno comportando in modo onesto e civile, autodenunciando la propria posizione alle autorità cittadine e rispettando il periodo di quarantena. “Sappiamo, riferisce Campo, che si trovano tutti in isolamento fiduciario e vi resteranno per 14 giorni”.

L’aria sull’isola non è però tra le più distese, con il sospetto che cresce tra i cittadini locali e quelli in trasferta dal settentrione. Il sindaco è dovuto intervenire più volte sulla pagina ufficiale di Facebook del comune di Pantelleria, per ricordare che al momento non esiste alcun caso sospetto sull’isola. Nel corso della stessa diretta, però, anche il sindaco Campo ha ammesso di nutrire una certa ansia e preoccupazione, dato che il piccolo ospedale sull’isola, in caso di emergenza, non sarebbe in grado di assistere un gran numero di malati.