Pane a 3 euro chilogrammo. Il prezzo a Mazara si adegua a quello degli altri comuni

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Anche a Mazara del Vallo, dopo altri comuni del trapanese, aumenterà il prezzo del pane. “Siamo costretti ad aumentarlo per via dell’aumento dei costi di produzione” – ha detto Francesco Alagna, responsabile AssoArtigianato e presidente dell’Associazione dei Panificatori “I Fornarini”, associata alla Confederazione C.I.F.A, che rappresenta oltre 30 panificatori del territorio mazarese.“Già nei mesi scorsi –spiega Alagna- avevamo registrato un aumento del 30% del costo della farina. Adesso ci troviamo in ulteriore difficoltà a causa dell’aumento generale dei costi di produzione (carta, sacchetti e spese varie) ed in particolare degli ultimi aumenti, fino al 40%, di luce e gas. Non riusciamo a coprire più le spese”. Pertanto quasi obbligatoria la decisione di aumentare il prezzo del pane a 3 euro al kg a partire dal prossimo 1 marzo, in pratica lo stesso che già da mesi viene applicato nei panifici di Alcamo.

“Comprendiamo – sottolinea il presidente dell’Associazione ‘i Fornarini’ – il disagio per i consumatori per l’aumento. In queste condizioni, considerato anche il costo del lavoro, facciamo però molta fatica: i costi superano quasi i ricavi. Facciamo pertanto un appello allo Stato – conclude Francesco Alagna – affinchè possa attuare misure adeguate per calmierare i prezzi, magari intervenendo sulle tasse delle materie prime; bisogna garantire la possibilità a tutti di acquistare un bene di prima necessità come il pane”.

“Siamo vicini alle imprese di panificatori e ai cittadini, e pronti a intervenire – ha aggiunto Gaspare Ingargiola, presidente di CIFA Trapani – attraverso la nostra struttura e con gli strumenti del welfare. Dal Governo ci attendiamo però, ovviamente insieme alla Confederazione nazionale, soluzioni concrete, misure straordinarie per compensare questi vertiginosi aumenti registrati fin dai primi mesi dell’anno. Una vera ripresa e crescita dell’economia italiana dopo l’emergenza covid-19 –  sottolinea e conclude Ingargiola– è impensabile, oltre che poco credibile, senza una concreta tutela delle imprese, dei lavoratori e del reddito delle famiglie”.