Pandemia poco letale nel 2020, ad Alcamo appena 5 decessi in più rispetto al 2019

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Che il coronavirus in provincia di Trapani abbia raggiunto poco meno del 3% dell’intera popolazione composta da circa 430.000 abitanti lo avevamo detto. Così come avevamo anche sottolineato come i decessi fossero di poco inferiori al 2% di coloro che sono stati contagiati. Finora, in quasi un anno di pandemia, i morti nel trapanese sono stati 212 sempre su un totale di residenti di 430.000 persone. Analisi dei numeri che non deve causare festeggiamenti in un momento in cui gli ospedali stanno via via svuotandosi. Il sistema sanitario, in un attimo, potrebbe infatti nuovamente ingolfarsi.

Ci sono però altri numeri che obbligatoriamente impongono al cronista e anche a chi ci governa, alcune riflessioni. La gente, nell’ultimo anno, ha vissuto per lunghi tratti nel terrore, nel panico, nella paura di morire o di poter provocare la morte dei propri cari. Insomma da diverse parti si è temuto e si teme l’impennata dei decessi. Ebbene, le cifre dicono però il contrario, almeno per quanto riguarda il comune di Alcamo e l’anno 2020. Secondo l’ufficio comunale dell’anagrafe si sono registrati in città, per le più svariate cause, 503 decessi. Nell’anno precedente appena cinque in meno, vale a dire 498. Si tratta di cifre ufficiali che i servizi demografici del comune di Alcamo hanno rilasciato, per iscritto, alla Confcommercio presieduta da Nino Coraci. L’associazione dei commercianti aveva presentato apposita richiesta.

Inoltre, nel 2019, i morti in un annoi sono stati 21 in più rispetto al 2018. Incremento ben più notevole, 42 unità, fra 2016 e 2017. Questo andamento è confermato anche dai dati STAT che però sono fermi al 2019. Quelli del 2020 non sono stati ancora raccolti e pubblicati. Il comune di Alcamo però lo ha fatto ed ha certificato che nell’anno della pandemia si sono registrati in città 5 decessi in più rispetto al 2019.

Analisi e numeri che devono però tenere conto di altri fattori: le nostre zone non hanno avuto cifre e contagi come il nord dell’Italia, essere bloccati in casa ha fatto diminuire anche gli incidenti stradali, meno contatti e quindi meno possibilità di contrarre altre malattie ma anche aumenti delle complicanze (talvolta decessi) per chi non è potuto ospedalizzare a causa dell’emergenza sanitaria. Insomma aspetti da valutare e che non vogliono provocare il temutissimo ‘liberi tutti’ e nemmeno sposare, ce ne guarderemmo bene, le folli tesi dei negazionisti. I numeri, però, sono numeri, se la matematica non è un’opinione.

Ebbene cinque morti in più che hanno messo in ginocchio quasi tutte le attività commerciali e produttive su tutto il territorio alcamese. In città tutto chiuso per mesi: pizzerie, ristoranti, sale di trattenimento, con relativo indotto, negozi, concerti, palestre, pub, spettacoli, teatri, cultur,. Può darsi che i morti in più in un anno siano stati soltanto 5 proprio grazie alle restrizioni e alle chiusure? Anche questa potrebbe essere una tesi. I numeri e le statistiche, però, vanno assolutamente presi nella giusta considerazione.