Oltre tre secoli di carcere complessivi in appello per 25 imputati dell’organizzazione che riforniva di droga la mafia di Partinico, guidata dalla storica famiglia dei Vitale detti Fardazza. L’operazione nel 2021 venne portata avanti dalla Dda di Palermo. Gli imputati erano accusati a vario titolo di traffico di stupefacenti e associazione mafiosa, corruzione e danneggiamenti. Fra operazione Gordio e operazione Pars Iniqua vennero emesse 85 misure cautelari. Fra le condanne più alte quelle a 20 anni per Michele Casarrubia, 19 per Gioacchino Guida, 18 anni e 4 mesi per Massimo Ferrara , 14 anni e 4 mesi per Giovanni Visiello, 14 anni per Nina Vitale, sorella dei boss di Partinico, Vito e Leonardo.
Tuffa telefonica con la richiesta di curriculum per un lavoro
Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, aggiungici su WhatsApp per parlare di lavoro”. Attenti alla ricezione di messaggi con questa frase, si tratta di una truffa. Proviene generalmente da un numero di cellulare italiano, non memorizzato in rubrica. Sta accadendo in questi giorni a moltissimi utenti. L’inganno può essere scoperto facilmente da chi non sta davvero cercando lavoro, e che quindi non sta mandando curriculum, mentre può rivelarsi efficace quando interessa persone che lo stanno effettivamente facendo, e che aspettano chiamate da aziende, complice l’apparente affidabilità del numero da cui parte il messaggio truffa. Secondo alcune testimonianze di chi è stato vittima del raggiro, il mittente del messaggio si finge un’agenzia per il lavoro o un’azienda e promette un lavoro allo scopo di estorcere dati personali. In alcuni casi viene mandato un link che dovrebbe rimandare a moduli da compilare per il datore di lavoro, e in altri casi invece l’interlocutore invita a fare investimenti in sospette piattaforme online, promettendo guadagni veloci. Viene sfruttato il sogno di un impiego per carpire dati sensibili e, in alcuni casi, svuotare il conto delle vittime.
L’allarme è stato lanciato sui social, da Facebook a X a LinkedIn. I consigli per difendersi della polizia postale. Diffidate di questi messaggi e non rispondete alle telefonate sospette. Non fornite mai informazioni personali o finanziarie a sconosciuti. Non cliccare sui link inviati tramite WhatsApp o SMS. Verificare l’affidabilità dell’azienda o dell’organizzazione che offre il lavoro. Non inviare denaro a sconosciuti o a piattaforme di investimento online. Bloccate il numero da quale siete stati contattati e, nei casi più gravi, segnalate quanto accaduto alla Polizia Postale. Fare sempre la massima attenzione diffidare di quanto di telefonate o di quanto scritto sui social.
Difende il figlio da un’aggressione, ucciso partinicese a calci e pugni. Arrestati due fratelli
Aveva rimproverato due fratelli perché, con la loro autovettura, avevano percorso la strada a velocità folle. Il diciassettenne è stato quindi aggredito con violenza e il padre, Gioacchino Vaccaro di 46 anni, è corso in suo aiuto. Il 46enne è stato quindi pestato a calci e pugni con una violenza brutale. Gioacchino Vaccaro, sotto gli occhi del figlio e della moglie, è rimasto sul selciato in fin di vita. Subito trasportato all’ospedale di Partinico, non c’è stato nulla da fare. A picchiarlo i fratelli Antonio e Leonardo Failla di 43 e 30 anni che dopo l’aggressione si sono consegnati e sono stati arrestati. Teatro della tragedia, la via Frosinone, ieri nel tardo pomeriggio. La famiglia Vaccaro si trovava in macchina e stava rincasando rie dopo il pranzo della domenica a casa dei suoceri. Al volante c’è la moglie. A poche decine di metri da casa parte un rimprovero per un sorpasso a velocità esagerata dell’auto sulla quale viaggiano i Failla. I fratelli fermano la corsa tornano indietro e scoppia una rissa. Insulti ma soprattutto violentissimi pugni. La vittima prova a difendere il figlio dall’aggressione dei due fratelli ma ha avuto la peggio. Anche il diciassettenne ha subito gravi ferite ed è stato ricoverato. Non è comunque in pericolo di vita. Gioacchino Vaccaro, per tutti Gino, era molto conosciuto a Partinico dove gestiva un negozio di frutta e verdura. La Procura di Palermo, che coordina l’inchiesta, ha disposto l’autopsia sul corpo del commerciante per accertare le cause del decesso. Gli investigatori stanno passando al vaglio anche le immagini di alcune telecamere della zona, che avrebbero ripreso il pestaggio.
Vendita di auto rubate a Trapani, numerose attività coinvolte nella truffa
Avrebbero riciclato auto furgoni e caravan rubati e li avrebbero rimesso sul mercato dopo aver alterato i numeri di telaio e falsificato i documenti. La Procura della Repubblica di Catania ha emesso avviso di conclusione delle indagini nell’ambito di una attività Investigativa svolta dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Trapani nel settore del contrasto al fenomeno del riciclaggio di veicoli di provenienza furtiva in cui sono stati sequestrati oltre venti veicoli, e eseguite perquisizioni nei confronti di diversi operatori dei settori della rivendita e noleggio di veicoli, centri revisione, officine meccaniche, carrozzerie per auto e agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche nella provincia di Trapani. L’attività ha avuto origine l’autunno scorso, quando la Polizia Stradale ha individuato un Camper sospetto, acquistato in buona fede da un ragazzo disabile. Denunciato a piede libero di un operatore del settore della rivendita e noleggio di veicoli ma il quadro che emergeva dalle successive attività investigative era molto più complesso e articolato. Una squadra criminale con agganci su tutto il territorio regionale attraverso cui i veicoli rubati nelle provincie di Siracusa e Catania venivano poi “ripuliti” e rivenduti con documenti falsificati, usando dati ‘genuini’ di vetture estere o gravemente danneggiate a seguito di incidenti stradali. Le vetture sequestrate nella provincia di Trapani, in tutto venti tra auto, furgoni e camper, per un valore stimato di 200 mila euro, fanno pensare che l’operazione abbia scoperto solo la punta di un iceberg di un’organizzazione criminale ben più estesa, alle spalle non solo degli ignari acquirenti, ma anche dei legittimi proprietari dei mezzi.
Cathy La Torre persona dell’anno della quarta edizione del Premio cittadino di Castellammare del Golfo (Interviste)
Avvocata per i diritti civili, attivista, divulgatrice e impegnata nella lotta quotidiana contro ogni forma di discriminazione e discorso d’odio. È Cathy La Torre, conosciuta anche come AvvoCathy, la persona dell’anno 2024, selezionata dalla commissione del Premio Città di Castellammare del Golfo, organizzato dall’Associazione Kernos con il patrocinio del comune. Assegnati anche altri 8 premi al merito, a Caterina Orlando, responsabile dell’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo negli Stati Uniti; a Giuseppe Elio Ligotti, docente e scrittore; a Sabina Rossini Oliva, ricercatrice botanica in Spagna, a Lidia Schillaci, cantante di fama nazionale; a Mirella Rizzo, insegnante e volontaria Unicef; alla Banda Musicale di Castellammare del Golfo e all’associazione A Piccoli Passi, che da anni si occupa dell’assistenza ai disabili e alle famiglie. Un riconoscimento alla carriera alla poetessa Liliana Patti, figura di spicco mai sopravvalutata nel panorama culturale castellammarese. Il premio, giunto alla sua quarta edizione, rappresenta un modo per celebrare le eccellenze e i talenti del territorio. Nelle scorse edizioni erano stati insigniti del riconoscimento Andrea Santangelo, astrofisico; Giuseppe Spata, medico e Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria, vincitore della prima edizione, scomparso prematuramente nel gennaio 2023 e ricordato durante l’evento con un applauso commosso dell’intera platea in piedi.
Da domani in vigore gli aumenti per raggiungere le isole minori, scatta la protesta
Da domani scatta un aumento del 10 per cento per raggiungere in aliscafo le isole minori. Residenti e albergatori protestano e chiedono interventi della Regione sulla società Caronte & Turist isole minori e Liberty Lines. Per le compagnie di navigazione si tratterebbe di un primo rincaro al quale ne potrebbero seguire altri, che riguarda le rotte finanziate attraverso il bando del ministero dei Trasporti. I primi a protestare gli albergatori preoccupati dal calo negli arrivi dei turisti proprio nel momento in cui sta per scattare la stagione che fa registrare numerosi arrivi di non residenti.
A intervenire e illustrare in che modo si traduce il rincaro di biglietti è Vito Vaccaro, uno dei rappresentati del comitato per i diritti dell’isola di Marettimo. Sottolinea che i costi sono notevolmente aumentati ma non riguardano i residenti che pagano 5 euro euro per il biglietto, Viene calcolato che una famiglia che vuole trascorrere un fine settimana a Marettimo dovrà sborsare più di 50 euro per il trasporto. Intanto si preannuncia una Pasqua con boom di turisti in Sicilia con una crescita di calcola del 20 per cento, soprattutto di americani grazie anche ai collegamenti aerei diretti con Palermo e Catania. Dal 22 maggio al 25 settembre con United Airlanes, saranno garantiti tre voli settimanali, lunedì giovedì e sabato da New York a Palermo, mentre dal 6 giugno al 24 ottobre con Neos si volerà due volte la settimana. Dopo il grande successo dell’edizione natalizia, il “Sicilia Express” torna in occasione della Pasqua 2025 per offrire a studenti e lavoratori fuori sede l’opportunità di rientrare nell’isola con tariffe agevolate. Promosso dalla Regione Siciliana in collaborazione con FS Treni Turistici Italiani, il servizio punta a contrastare il caro voli, che ogni anno penalizza chi desidera riabbracciare i propri cari durante le festività. Il prezzo del biglietto è fissato a 29,90 euro, comprensivo del trasporto integrato con autobus, mantenendo così un’alternativa economicamente vantaggiosa rispetto ai costosi voli aerei.
Assolto con formula piena il fulgatorese Vito Santalucia, è stato un errore giudiziario
Cercavano un mafioso, ma hanno trovato un artigiano terrorizzato. È stato assolto con formula piena dal Tribunale di Trapani Vito Santalucia, fulgatorese, che al tentativo di irruzione delle forze dell’ordine in casa sua si barricò dentro impugnando un fucile subacqueo, convinto fosse un tentativo di furto. “Vi sparo”, gridò ai carabinieri, che sfondarono la porta e spararono un colpo intimidatorio. Inizialmente arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, “Il fatto non costituisce reato”, ha stabilito la giudice Roberta Nodari. Decisiva la telefonata al 112, in cui Santalucia segnalava la presenza di sconosciuti fuori casa. “Vito, non aprire!” si sente dire alla compagna, terrorizzata. Un errore giudiziario destinato a lasciare il segno.
Mario Incudine e le sue canzoni incantano il pubblico di Alcamo (Intervista)
“Dove le parole non arrivano… la musica parla”, lo dice Beethoven. E la musica, una canzone fanno parte dei ricordi e quando si ascoltano si abbinano ad un periodo della vita. Questo anche il senso dello spettacolo dal titolo “Parlami d’amore”, quando la radio cantava la vita, in scena ieri sera al teatro Cielo d’Alcamo, nell’ambito della rassegna varata dal Piccolo teatro, Mario Incudine, accompagnato da Antonio Vasta al pianoforte e fisarmonica, ha entusiasmato il pubblico che non ha lesinato applausi. Con questo spettacolo, e attraverso alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, è andato in scena al teatro Cielo d’Alcamo non solto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di storia patria nel periodo dal 1918 al 1940. Poiché la musica, da sempre, diventa il paradigma di una nazione e di un pensiero. Standing ovation per Mario Incudine ed il suo accompagnatore per il più bello, fino ad oggi, spettacolo della rassegna