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venerdì, Maggio 9, 2025
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Colombaia di Trapani. Marrocco: “Inizio imminente dei lavori da 27 milioni”

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“Siamo ormai ad un passo dall’inizio dei lavori finanziati con il PNRR che vedranno il recupero totale dell’intero Castello della Colombaia, simbolo non solo storico per l’intera comunità trapanese ma anche culturale per tutta la regione Sicilia.” Lo afferma Livio Marrocco, Presidente dell’Istituto di Studi Economici e Sociali Nova Civitas ed ex deputato regionale. “I 27 milioni stanziati con il PNRR sono frutto di un impegno continuo e costante, silenzioso, che inizia con l’Assessore Samonà – dice Marrocco – ed è proseguito con Scarpinato”. “Come presidente di Nova Civitas, che ha adottato la Colombaia come suo logo distintivo, sono particolarmente orgoglioso di questo risultato. Abbiamo lavorato per difendere questo simbolo da sempre, fin dal 2010 quando feci finanziare la sua messa in sicurezza”. In concomitanza con l’avvio dei lavori, Nova Civitas insieme a l’Ente di Istruzione e Formazione Professionale Futura con il contributo dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana terrà un ciclo di conferenze dal titolo “Colombaia, libro di pietra”. Incontri, rivolti a scuole e associazioni locali, mirano a condividere le nuove scoperte effettuate sul Castello della Colombaia e a discutere le problematiche e le potenzialità legate al suo recupero. Il programma prevede presentazioni illustrate tenute da esperti, tra cui l’Arch. Giovanni Vultaggio, autore di recenti pubblicazioni sulla Colombaia, oltre a momenti di interazione con il pubblico. “Invito tutte le realtà del territorio – ha concluso Livio Marrocco – a partecipare a questi importanti momenti di conoscenza e confronto sul futuro di uno dei simboli più preziosi della nostra città e della nostra regione”.

Il Consilio comunale di Alcamo annulla delibera su immobili abusivi

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Il consiglio comunale di Alcamo, un solo a astenuto dei 16 presenti, ha annullato d’ufficio la delibera consiliare del 24 aprile 2014 nella parte in cui sottrae gli immobili alla demolizione per destinarli a finalità di interesse pubblico.  La delibera è stata contestata dalla Procura della repubblica di Trapani con note inviate al Comune, sia con una sentenza della Cassazione penale del 2022 che di fatto hanno sancito la illegittimità della   delibera che fu adottata dal consiglio comunale 10 anni fa. Si tratta di 54 immobili già acquisiti al patrimonio del Comune che non contrastano con rilevanti interessi urbanistici da destinare a finalità pubbliche. Ma queste finalità non sono state perseguite. Le case abusive interessate a questa delibera sono distribuite a macchia di leopardo su tutto il territorio soprattutto nelle contrade Canalotto, Calatubo, Palmeri, Maruggi, Alcamo Marina, Modica, Faranda, Valle Nuccio, Scampati e Vitusi. Ieri sera il consiglio comunale ha approvato una serie di emendamenti con la quale autorizza l’ufficio tecnico ad analizzare pratica per pratica come da sentenza della Cassazione. Invece nell’aprile 2014 erano state approvate tutte in blocco. L’abusivismo edilizio ha caratterizzato quasi tutto il territorio alcamese tanto che con le varie sanatorie sono stata presentate oltre 12 mila domane. Ne restano da esitare circa 4 mila e 500. L’esame è ripreso dopo oltre un anno e mezzo con l’affidamento delle pratiche a sei tecnici privati. Intanto alla Regione è tornata alla ribalta la proposta di Fratelli d’Italia per una sanatoria agli immobili costruiti a meno di 150 metri dalla battigia

Formazione, altri guai per Papania. Ai domiciliari anche Rocca e Chianetta

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I fondi europei della formazione professionale venivano utilizzati come un bancomat personale. Un settore che inoltre forniva tutta una serie di privilegi. Un altro ciclone giudiziario investe l’ex senatore alcamese Nino Papania, già in carcere per voto di scambio politico mafioso, e i suoi fedelissimi, quelli che sono stati ai vertici del movimento VIA confluito poi nell’MpA. Se nell’indagine ‘Eirene’ di un mese fa era rimasto fuori l’alcamese Angelo Rocca, candidato non eletto alle ultime regionali e AD di AST Aeroservizi, stavolta il braccio destro dell’ex senatore è finito ai domiciliari.

L’indagine è stata portata avanti dalla sede palermitana della Procura europea e della Procura di Marsala. Papania e il gruppo di persone indagate, in tutto 24, avrebbero speso i fondi europei della formazione per finanziare il movimento politico Via e aumentare il consenso elettorale. Sarebbe stato proprio l’ex senatore alcamese, raggiunto dalla nuova misura al carcere di Pagliarelli, l’ideatore del meccanismo illecito. Quattordici le persone raggiunte da misure cautelari – fra arresti domiciliari, divieto di dimora e di contrattare con la pubblica amministrazione – ma gli indagati sono in tutto 24 fra cui sei esponenti politici locali e consiglieri comunali in carica. Parenti e amici, pur non avendo le competenze necessarie, avrebbero ottenuto lavori, nomine e promozioni negli enti di formazione in cambio del sostegno elettorale.

Oltre a Papania e Rocca sono stati raggiunti dalla misura degli arresti domiciliari il marsalese Ignazio Chianetta, esponente del movimento Via e molto noto negli ambienti calcistici, e Manfredi Vitello, consigliere comunale a Cinisi. I finanzieri dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trapani stanno eseguendo una serie di perquisizioni. I reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e auto riciclaggio. Il meccanismo illecito ruotava attorno agli enti Cesifop, Ires e Associazione Tai che avrebbero ottenuto indebitamente finanziamenti europei per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale. Progetti che in parte non sarebbero stati organizzati. Dei finanziamenti previsti circa ottocentomila euro sono stati già percepiti e impiegati, secondo l’accusa, per “spese personali o connesse a iniziative di sostegno del movimento politico Via e a campagne elettorali”.

Altri 2,5 milioni di euro stavano per essere erogati. Il gip ha ordinato il sequestro per equivalente di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme che sarebbero state malversate o riciclate, nonché il sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati. Tra i 24 indagati anche esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche nei Comuni di Marsala, Custonaci, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice. Avrebbero contribuito al sistema messo in piedi dall’ex senatore Nino Papania. Fra gli altri indagati l’ex consigliere comunale di Erice, Alessandro Munuguerra, i trapanesi Mario Castelli ex dirigente di Banca Sicula e Banca Commerciale e Filippo Tilotta, gli alcamesi Davide Piccichè, storico autista di Papania, Cinzia Filippi di 32 anni e la quarantenne Antonia Pirrone, la busetana Anna Maiorana.

Inchiesta, Alcamo la città capitale dei corsi di formazione

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Per decenni la città di Alcamo è stata una delle capitali siciliane dei corsi di formazione. Una delle sedi principali l’istituto nella Pia Opera Pastore, frequentata da cinquecento giovani, in prevalenza ragazze, per cercare di imparare un lavoro. Estetisti e parrucchieri sono stati i cavalli di battaglia di decine di corsi finanziati dalla Regione, dove il senatore Nino Papania, ha ricoperto anche la carica di assessore al Lavoro. Gli “insegnanti” quasi tutti appartenenti alla stessa “parrocchia”, che ancora attendono stipendi, ovvero seguaci di un ex leader politico, che è stato per decenni “il signore” di Alcamo con la segreteria della via Roma sempre affollata da questuanti. Chiedevano un posto di lavoro in qualche corso o cooperativa. Ma non ha portato mai fortuna ai suoi più stretti collaboratori: dall’autista al braccio destro che finirono sotto una delle tante inchieste aperte nei confronti di Papania. Ora indagato l’attuale braccio destro Angelo Rocca finito agli arresti domiciliari. Solo indagato anche il suo autista Davide Piccichè.  E nel gennaio del 2014 interessamento per lo Ial. Con 600 dipendenti e corsi per un valore di 24 milioni di euro lo Ial è stato uno dei colossi della Formazione. Gestito in passato dalla Cisl, è stato poi ceduto a un gruppo di imprenditori, alcuni dei quali sarebbero stati vicini all’area dell’ex senatore del Pd Nino Papania.  Da diversi anni dirige un ufficio nella via Gaetano Martino con figura apicale Angelo Rocca.

Dotato di una fine intelligenza politica è riuscito a fare eleggere ad Alcamo due sindaci e qualche deputato regionale, non alcamese. Il nuovo ordine di custodia cautelare degli arresti domiciliari gli è stato notificato nel carcere Pagliarelli dove si trova recluso dallo scorso 15 settembre nell’ambito dell’operazione Eirene. Il tribunale del riesame di recente ha confermato gli arresti in carcere. Ora gli avvocati attendono le motivazioni per presentare ricorso in Cassazione. Ma i tempi non sono brevi. E’ indagato per voto di scambio politico mafioso. (articolo 416 ter).   E da ieri una nuova accusa nei confronti dell’ex senatore, che ha seri problemi di salute, aggravati con la detenzione. Antonino Papania, Nino per gli amici, per quasi 30 anni è stato il punto di riferimento e il regista della politica locale e non solo. Alle ultime comunali sono stati eletti due consiglieri, uno dei quali alcuni giorni fa è passato nella Democrazia cristiana.   Per due legislature ha ricoperto la carica di senatore ed è stato vice presidente della commissione Lavori pubblici. E quando era all’apice della carriera politica la commissione dei garanti del Pd lo ha escluso dalla candidatura per le elezioni del 2013 “perché secondo il codice etico non era presentabile”.

Sicurezza alimentare. Scattano sequestri del Nucleo antisofisticazioni tra Trapani e Palermo

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Nel corso di controlli mirati a garantire la sicurezza della filiera alimentare e il rispetto delle normative nel settore della ristorazione e in quello vinicolo, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo hanno controllato alcuni ristoranti, cantine e aziende vitivinicole nelle province di Palermo e Trapani. Nel corso delle verifiche, i militari hanno constatato numerose violazioni amministrative riguardanti la mancanza di tracciabilità dei prodotti destinati alla somministrazione, lo svolgimento del servizio di catering in assenza di specifica autorizzazione, l’ampliamento abusivo degli spazi ricettivi degli esercizi commerciali, nonché la mancata comunicazione all’Agenzia delle Dogane dell’aggiornamento della planimetria dei vasi vinari presenti in cantina e la mancata esibizione della documentazione necessaria alla rintracciabilità del prodotto vinoso. Complessivamente, i militari hanno sequestrato circa 100 kg di generi alimentari carenti delle necessarie attestazioni a garanzia della salute del consumatore e circa 700 litri di vino sfuso contenuti all’interno dei silos. Nel complesso, sono state contestate ai responsabili sanzioni amministrative pecuniarie per oltre 10.000 euro. I Carabinieri del N.A.S. di Palermo, in collaborazione con i tecnici della prevenzione e gli specialisti micologi dell’ASP del capoluogo, durante il controllo di due ristoranti hanno sequestrato quasi mezzo quintale di funghi freschi (la maggior parte di tipo porcini), pronti per essere serviti benché privi della necessaria certificazione sanitaria.

Acqua per Castellammare ed Alcamo. Arrivano 450.000 euro

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Arrivano altri finanziamenti nel trapanese dalla cabina di regia regionale per l’emergenza idrica. Fra l’altro sono state stanziate le somme al comune di Trapani per il Revamping e il riutilizzo dei pozzi castellammaresi di Inici a favore dei comuni di Alcamo e di Castellammare del Golfo per un importo di 393.235  euro. Al comune del Golfo arrivano inoltre 54.000 euro per la realizzazione di una nuova   bretella di collegamento per portare l’acqua ad Alcamo Marina. Gli interventi rivestono carattere di urgenza e i lavori dovrebbero cominciare entro la prima decade di novembre. Al comune di Vita rifunzionalizzazione del pozzo comunale in C.da Lazzareto € 22.000,00 Contributi per la realizzazione di lavori e l’acquisizione di mezzi ed attrezzature; Comune di Mazara del Vallo Realizzazione di due pozzi gemelli, rispettivamente presso il pozzo Bonacasa ed il pozzo San Miceli € 120.000,00 . Inoltre già da qualche settimana anche il Comune di Marsala ha ottenuto il finanziamento per la realizzazione di n. 2 pozzi nell’intorno del pozzo Semeraro per € 320.000 ,00. A questi si aggiunge il finanziamento arrivato a fine agosto del comune di Campobello di Mazara di ulteriori € 98.000, 00 per la realizzazione di un pozzo gemello. Nella prima fase di giugno altri comuni avevano già ottenuto diversi finanziamenti per 1 milione e 500 mila euro circa (Trapani, Calatafimi Segesta, Salemi, Castelvetrano, San Vito lo Capo). In questa maniera la provincia di Trapani ha provveduto a incrementare di circa 250/300 litri al secondo di acqua in più rispetto all’inizio della dichiarazione di emergenza nazionale.

Paceco. Raffica di furti di cavi di rame

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I danni sono spesso ingenti e provocano lo stop di servizi e anche oscurità nelle zone dove vengono rubati cavi di rame. I ladri di “oro rosso” scatenati anche a  Paceco dove aumentano i furti di cavi di rame che oltre a creare disagi agli utenti rimasti al buio – arrecano danni agli impianti dell’illuminazione pubblica. A Paceco danni per 60 mila euro. I furti sono stati perpetrati in via Castelvetrano e nella frazione di Nubia dove i ladri hanno colpito in via Verdi. Il sindaco Aldo Grammatico. “Esprime  profondo rammarico per questi furti che arrecano un grave danno per la nostra comunità. Siamo già impegnati a risolvere la situazione, ma il costo per il ripristino dell’illuminazione con il rimpiazzo dei cavi rubati è elevato e pesa sulle casse comunali. Abbiamo denunciato – conclude – gli episodi alle autorità competenti e stiamo collaborando con le forze dell’ordine per intensificare i controlli sul territorio, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e prevenire nuovi furti».

Il Comune è messo in moto tutte le procedure per rimediare a questa situazione. Circa 5 chilometri di cavi rubati. L’Amministrazione comunale di Paceco  invita i cittadini a segnalare eventuali situazioni sospette, affinché si possa mettere fine a questi atti che minano la serenità e la sicurezza della comunità di Paceco.

Pallamano. Alcamo rinuncia alla serie B. “Anno zero per rilanciare settore giovanile”

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Prima la rinuncia, per il terzo anno consecutivo, al campionato superiore, poi le dimissioni di Benedetto Randes da allenatore ed ora il ritiro della squadra dal prossimo campionato di serie B maschile. L’Alcamo Pallamano definisce questa scelta come un “Anno Zero” per la società, un momento di ripartenza strategica con l’obiettivo di consolidare e rilanciare il settore giovanile, vero cuore pulsante del progetto. Attualmente, il settore giovanile conta oltre 70 bambini e ragazzi, distribuiti tra le diverse categorie. Secondo il responsabile, Aleandro Fagone, quest’anno la società si concentrerà su tre campionati fondamentali: attività promozionale, Under 14 e Under 16, con l’obiettivo di formare atleti e persone prima di tutto, puntando su valori come l’impegno, la crescita personale e il gioco di squadra.  “La decisione di fare un passo indietro dalla Serie B è stata difficile, – ha detto il presidente Gaspare Randes – ma siamo convinti che investire sui giovani sia la strada giusta per costruire un futuro solido e duraturo per la nostra società”. “Il nostro obiettivo è far crescere nuove generazioni di atleti che possano, nel tempo, riportare Alcamo ai vertici della pallamano nazionale”. Questa stagione sarà dedicata interamente alla crescita e alla formazione dei nostri giovani talenti, attraverso un progetto tecnico curato da uno staff qualificato, con allenamenti mirati e un calendario competitivo che ci vedrà protagonisti nei campionati giovanili. L’organigramma del settore giovanile vede Responsabile Aleandro Fagone; Allenatore Under 16 Giuseppe Polizzi. Allenatore Under 13 e attività promozionale Vincenzo Randes. “Invitiamo Alcamo – ha concluso il presidente Randes – a sostenere i nostri ragazzi in questo nuovo capitolo della storia della Pallamano. Con il supporto delle famiglie, degli appassionati e degli sponsor, siamo certi che il futuro sarà ricco di soddisfazioni”.

Medicina, abolizione numero chiuso e test. Passo avanti in commissione Senato

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Stop a numero chiuso e test ingresso per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina veterinaria. È arrivato il via libera dalla 7^ Commissione del Senato al disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso. Ad annunciarlo è il ministero dell’Università e della Ricerca. Cosa prevede la riforma La riforma prevede l’abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l’iscrizione aperta per tutti gli aspiranti medici senza sostenere i test d’ingresso.

L’obiettivo è la riorganizzazione del sistema delle professioni medico-sanitarie in un’ottica di sostenibilità sia per gli Atenei che per l’Ssn. Il disegno di legge di delega al Governo mira a garantire una selezione più equa, basata sulle competenze acquisite degli studenti. L’accesso sarà infatti regolato attraverso i crediti formativi e la posizione in una graduatoria nazionale raggiunta.

“Questa giornata rappresenta un passo storico per garantire a tutti i ragazzi l’opportunità di diventare professionisti in ambito medico. Il fabbisogno di futuri nuovi medici – dicono dal ministero dell’università – è di 30mila professionisti i più nei prossimi sette anni. Per soddisfarlo abbiamo già aumentato i posti disponibili per i corsi di laurea in medicina e chirurgia e veterinaria. La riforma include, comunica il Mur, iniziative di orientamento già durante gli ultimi anni di scuola secondaria, con percorsi specifici per favorire l’ingresso nei corsi di laurea. Gli studenti potranno beneficiare di una formazione mirata e, in caso di mancata ammissione al secondo semestre, del riconoscimento dei crediti acquisiti per proseguire in altri percorsi di studio. Questa strategia mira a ottimizzare le risorse disponibili e garantire una preparazione di qualità in un settore cruciale per il Paese.

Peronospora 2023, tardano i risarcimenti

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Si apre un nuovo spiraglio per il risarcimento dei danni provocati dalla peronospora in Sicilia nell’annata 2022/2023. L’Assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Salvatore Barbagallo, si è impegnato a ricercare modalità e tempi per risarcire le aziende agricole colpite, al fine di garantire congrui risarcimenti per ettaro. Questo impegno è stato assunto durante una riunione tenutasi ieri pomeriggio a Palermo, alla presenza delle organizzazioni sindacali e di categoria, tra cui Federagri, Copagri, Conf.s.a.l., FNA, Liberi Agricoltori Sicilia e Collegio dei Periti Agrari. Per quanto riguarda la copertura finanziaria dei ristori dovuti alle calamità naturali che hanno colpito i vigneti della Sicilia occidentale, promessi assieme a quelli per la peronospora ai viticoltori siciliani che erano scesi in piazza con i trattori a Marsala e nei principali centri a vocazione vitivinicola, le organizzazioni professionali e sindacali hanno rivolto un accorato appello all’Assessore Barbagallo affinché la Regione Siciliana possa risarcire le aziende agricole entro il più breve tempo possibile. Le organizzazioni sindacali e professionali, chiedono interventi urgenti per il settore agricolo siciliano. Tra le richieste principali: l’attivazione immediata degli uffici provinciali dell’agricoltura per la determinazione della percentuale di danno causata dalla grave siccità sia alla produzione che agli impianti, per il riconoscimento dello stato di calamità. Si richiede inoltre il pagamento integrale delle misure agroambientali e l’attivazione dei crediti di imposta per i costi di produzione. Un altro punto cruciale è la nomina immediata di un commissario straordinario alle dighe. Il settore vitivinicolo siciliano è in ginocchio, colpito da un concatenarsi di eventi tra cui la siccità e i cambiamenti climatici. A questo si aggiunge il vertiginoso aumento dei costi di produzione

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