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sabato, Giugno 7, 2025
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Donna di Marsala morta per percosse, in carcere il figlio

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Una brutta storia arriva da Marsala  dove un uomo di 51 Girolamo Peraino  finito in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale commesso ai danni della madre convivente: Anna Peralta di 80 anni. Il provvedimento, eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Marsala, scaturisce   dalle   risultanze   delle   indagini   svolte   dai   militari   dell’Arma   e coordinate dalla Procura  di Marsala, in ragione del decesso della donna, ricoverata da circa tre giorni presso l’ospedale Paolo Borsellino di Marsala per un presunto avvelenamento da farmaci. La ricostruzione dei fatti ha permesso di comprendere che la donna sarebbe morta quale conseguenza delle gravi lesioni riportate a seguito delle percosse subite dal figlio nei giorni antecedenti dal ricovero. Il provvedimento, terminato con la traduzione del 51enne presso il carcere di Trapani, sarà oggetto di convalida dal GIP del Tribunale di Marsala nei prossimi giorni.  Le indagini preliminari sono in corso.

L’ indagato è, allo stato, solamente indiziato di reato, pur gravemente, e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato, in rispetto ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza. ​Un dramma familiare quello che ha sconvolto la città di Marsala. Domenica scorsa, l’anziana donna ha contattato il 118 riferendo di aver tentato un suicidio ingerendo farmaci. Tuttavia, al suo arrivo presso l’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, i medici hanno riscontrato evidenti segni di percosse: numerosi ematomi su diverse parti del corpo e una milza spappolata. Nonostante l’intervento chirurgico d’urgenza, la donna non ce l’ha fatta ed è deceduta nel tardo pomeriggio. Secondo quanto emerso, le tensioni tra madre e figlio erano frequenti, soprattutto per motivi economici. Girolamo Peraino lavorava saltuariamente come, Girolamo Peraino è stato trasferito nel carcere di Trapani, in attesa dell’udienza di convalida del fermo. Un caso che ha scosso  la comunità locale.

 

Operazione Eirene. L’alcamese Coppola in struttura sanitaria esterna al carcere

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L’alcamese Francesco Coppola, 64 anni, ritenuto dagli inquirenti il nuovo capo mafia di Alcamo sarà trasferito in una struttura sanitaria esterna  al carcere Pagliarelli di Palermo dove si trova recluso dallo scorso settembre. Il tribunale del Riesame ha accolto l’appello proposto dagli avvocati Sebastiano Dara e Viviana Lipari a causa delle cattive condizioni di salute del Coppola incompatibili con la sua detenzione in carcere. Nella struttura sanitaria sarà curato dopo che sarà stato messo a punto il piano terapeutico.

Francesco Coppola sarà sorvegliato h 24 da un agente di polizia penitenziaria. Coppola figura tra i 13 indagati dell’operazione Eirene per i quali martedì 25 febbraio alle ore 9.30, al nuovo palazzo di giustizia di Palermo, avrà inizio  l’ udienza preliminare a loro carico per l’eventuale rinvio a processo.  Sono indagati quasi tutti alcamesi, coinvolti nell’operazione Eirene, messa a segno dalla DDA. Sarà il GUP Paolo Magro a decidere sull’eventuale  rinvio a giudizio richiesto dal PM della DDA di Palermo, Pierangelo Padova, a carico degli imputati accusati a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni, traffico di droga e scambio elettorale politico-mafioso. Fra coloro che dovranno presentarsi all’udienza preliminare anche l’ex senatore alcamese Nino Papania, secondo l’accusa responsabile del reato di voto di scambio politico-mafioso così come  l’ex vice-sindaco di Alcamo  Pasquale Perricone, protagonista, sempre secondo la DDA, della mediazione necessaria ad ottenere in maniera illecita i voti, alle ultime regionali, per Angelo Rocca, candidato poi non eletto.  L’operazione Eirene, condotta dalla polizia con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, avrebbe portato alla luce presunti intrecci tra politica e criminalità organizzata fra Alcamo e Calatafimi con il coinvolgimento di altri centri della provincia di Trapani.

Il blitz antimafia a Camporeale e i rapporti con Messina Denaro

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In relazione all’operazione giudiziaria che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nel comprensorio di Camporeale, Tenuta Rapitalà afferma la propria estraneità a contesti mafiosi e dichiara di essere a disposizione degli investigatori ed inquirenti per ogni accertamento opportuno e necessario». E’ quanto si legge in una nota dell’azienda. Intanto dalle indagini emergono altri particolari tra cui quella che sul piatto c’erano due milioni di euro per comprare un terreno a Camporeale. L’acquirente sarebbe stato Matteo Messina Denaro. Così emergerebbe dall’inchiesta che ha portato all’arresto dei presunti mafiosi del paese in provincia di Palermo. Ci sono dei filoni da sviluppare e uno riguarda proprio l’investimento attribuito al padrino di Castelvetrano. Ai boss di Camporeale sarebbe spettata la sensaleria. La vicenda del terreno è saltata fuori nel 2021 quando Melchiorre Saladino si presentò da Pietro Bologna, uno degli arrestati del blitz dei carabinieri di Monreale, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Saladino in passato è stato assolto dall’accusa di corruzione aggravata dall’avere agevolato Cosa Nostra, ma gli sono stati sequestrati dei beni tra cui un’impresa di costruzione. A Giuseppe Bologna, fratello di Pietro e pure lui arrestato Saladino diceva di essere l’amico di Nino” che gli investigatori identificano in Antonino Sciortino e cioè il boss detenuto che avrebbe consegnato il bastone del comando al cugino Antonino Scardino. Nel corso della conversazione che riguardava 300 ettari di terreno da comprare Saladino pronunciava una frase: “Io ho l’acquirente direttamente Messina Denaro… lui mi deve dire solo il prezzo”. E aggiungeva che si trattava di “gente che compra senza bisogno di altre linee… direttamente contanti”. Stava parlando del capomafia arrestato dopo decenni di latitanza e morto per un tumore? Spendeva il suo nome per chiudere l’affare oppure c’era davvero dietro la regia dell’allora latitante? Ripetiamo che la Tenuta di Rapitalà non è indagata e si dichiara estranea ai contesti mafiosi.

 

Aeroporto di Birgi, avviato il processo di innovazione al “Vincenzo Florio”

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Prosegue il processo di innovazione dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. La società Airgest è la prima realtà pubblica in Sicilia ad avviare il processo di implementazione del Building Information Modeling (BIM), in linea con quanto previsto dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici e dalle linee guida dell’ENAC. L’adozione della metodologia BIM rappresenta un passo fondamentale verso la digitalizzazione dell’intera infrastruttura aeroportuale, con l’obiettivo di migliorare la gestione del patrimonio immobiliare, ottimizzare la manutenzione, aumentare la sicurezza e garantire una maggiore efficienza operativa. Il Building Information Modeling indica un metodo per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di un software. Tramite esso tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente. “Essere i primi in Sicilia ad adottare il BIM è motivo di orgoglio per Airgest e per tutto il territorio – sottolinea il presidente di Airgest, Salvatore Ombra –. Stiamo investendo con determinazione nell’innovazione tecnologica, consapevoli che un aeroporto moderno e digitalizzato rappresenta un volano di sviluppo per l’economia locale e un’opportunità per attrarre nuovi investimenti e compagnie aeree. L’implementazione del BIM si svilupperà in più fasi, partendo dalla formazione del personale interno fino all’integrazione completa dei processi gestionali con i nuovi strumenti digitali, coinvolgendo esperti del settore e aziende specializzate. Airgest prosegue così il suo percorso di crescita e innovazione, con l’obiettivo di rendere l’aeroporto di Trapani Birgi una struttura sempre più moderna, efficiente e sostenibile”. “Con questo progetto – aggiunge il direttore generale di Airgest, Michele Bufo – ci poniamo all’avanguardia nel settore aeroportuale regionale, allineandoci alle migliori pratiche europee. Il BIM ci consentirà di gestire in modo innovativo e integrato le infrastrutture dell’aeroporto, migliorando la pianificazione e il controllo di ogni attività legata alla manutenzione e all’efficienza operativa. L’aeroporto di Trapani si pone così all’avanguardia, diventando un modello per l’intero sistema infrastrutturale regionale. Auspichiamo che questa iniziativa possa ispirare anche altre amministrazioni siciliane ad adottare il BIM come standard per la gestione e lo sviluppo del patrimonio pubblico, in linea con le migliori pratiche internazionali”.

 

 

Proclamato lo stato di agitazione del Corpo di Polizia Municipale di Alcamo

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Una grave carenza di organico, la sovraesposizione al rischio dei pochi agenti che devono coprire il servizio di sorveglianza notturna, la mancanza di continuità dei corsi di formazione e addestramento professionale e la mancanza di contratti full-time, un parco auto di servizio attualmente ridotto all’osso, con gravi criticità per gli agenti in servizio esterno. Sono queste alcune delle problematiche portate sul tavolo della sala conferenze del collegio dei Gesuiti di Alcamo durante l’assemblea sindacale indetta da Cgil-Fp, che si è conclusa con la proclamazione dello stato di agitazione del corpo di Polizia municipale di Alcamo. I rappresentanti del sindacato Caterina Tusa Segretaria Generale CGIL-FP della Provincia di Trapani e Ignazio Calvaruso Segretario Aziendale CGIL-FP del Comune di Alcamo, dichiarano che erano state già avanzate due richieste di incontro all’Amministrazione Comunale, che non sono state accolte.

Tra i partecipanti all’assemblea, i componenti del Corpo di Polizia municipale che hanno presenziato sono stati 22, su un totale di 40 tuttora in servizio, dei quali solo 4 a tempo pieno e 18 a tempo parziale. L’assemblea ha votato all’unanimità la proclamazione dello stato di agitazione, dando mandato alla Segreteria generale della CGIL-FP di Trapani di richiedere l’avvio del tavolo di raffreddamento presso la Prefettura di Trapani per scongiurare l’ulteriore inasprimento dei rapporti tra le parti. Il sindacato fa presente anche “il mancato riconoscimento delle professionalità e delle mansioni attraverso l’istituto, mai attivato, delle progressioni verticali in deroga per il personale interno”.

E ancora, “la rivisitazione della disciplina riguardante l’erogazione dell’indennità di servizio esterno, con l’abbassamento dal 75 al 50% della prestazione della continuità giornaliera del servizio, allineandosi in tal modo a quanto previsto dagli altri Comuni di maggiori dimensioni della provincia di Trapani”. Infine, “il rispetto dei tempi dei pagamenti dell’indennità del salario accessorio e, in particolare, dell’indennità di turno e reperibilità. Le criticità in cui versa il Corpo di Polizia Municipale sono anche “connesse anche all’età avanzata – afferma Ignazio Calvaruso – in quanto il 50% delle unità in servizio ha già superato i 60 anni ed oltre il 40% è nella fascia anagrafica compresa tra i 56 e i 59 anni”. Restano da capire le posizioni dell’Amministrazione, intanto domani mattina alle 11.30 è prevista una nuova riunione tra agenti e sindacato, in cui si chiarirà ulteriormente la direzione che l’assemblea deciderà di prendere.

 

Carnevale, comuni mobilitati per sfilate, balli e concerti

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Al via in diversi Comuni vicini ad Alcamo la creazione dell’atmosfera di carnevale. A Calatafimi Segesta  iniziative che saranno messe in campo durante il Festivalando 2025: ovvero “Calatafimi tra Maschere e Sapori” con i fondi regionali . La festa in maschera è organizzata dall’associazione BreathSicily nel pomeriggio e serata di sabato 1 marzo e vedrà tra i protagonisti anche i ragazzi dell’ Istituto Vivona mentre alcuni gruppi di ballo sfileranno lungo il  centro storico, dove sarà allestita una postazione animazione e intrattenimento in maschera anche per i bambini. Ad accogliere e allietare i visitatori ci saranno diversi punti Street Food di degustazione della tradizione locale e carnevalesca.

Lavori in corso per il carnevale 𝐚 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐚𝐦𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐨𝐥𝐟𝐨. Impegno dell’associazione “Sicilia smile” per l’allestimento dei carri allegorici. La sfilata dei carri é in programma il 𝟐 e 4 marzo alle ore 15.30, partirà da via Segesta per poi percorrere il corso principale e altre strade. Il duo Calandra & Calandra animerà entrambe le due giornate di sfilate a Castellammare. L’associazione “Sicilia smile” ha previsto lunedì 3 marzo animazione per bambini a partire dalle ore 16 nella villa regina Margherita con la premiazione della maschera più bella.

A Balestrate  Carnevalandia 2025 sta per arrivare! Nelle giornate del 23 febbraio, 2 e 9 marzo, le strade di Balestrate si trasformeranno in un’esplosione di colori, magia e divertimento. I carri allegorici sfileranno per incantare grandi e piccini, mentre le maschere più belle saranno premiate per la loro originalità.

A Cinisi sfilata delle scuole, delle macchiette, dei gruppi mascherati e dei carri allegorici che  arricchiranno il Corso principale. Lunedì tre marzo, la Piazza Vittorio Emanuele Orlando  di Cinisi si trasformerà in un palco di pura energia con il concerto di BigMama. Le manifestazioni inizieranno giovedì 27 febbraio. E nei tre comuni del Palermitano privati si riuniscono e organizzano grandi  feste di ballo anche in maschera

Lancio di aquiloni ad Erice per sensibilizzare i bambini contro il bullismo

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Bullismo, una ferita invisibile: il Club di Erice lo racconta con la metafora degli aquiloni. In anticipo sulla Giornata Internazionale contro il Bullismo, il Club Kiwanis di Erice, presieduto da Giovanni Cimino, ha promosso un incontro all’istituto Pascoli –  De Stefano, diretto da Antonina Filingeri. L’evento, realizzato con la collaborazione della referente scolastica Giusy Bruccoleri e delle insegnanti, ha visto la partecipazione della referente Kiwaniana Caterina Cutrano. L’iniziativa, intitolata “Atelier degli Aquiloni” e diretta da Ignazio Billera, ideatore del Festival degli Aquiloni di San Vito, ha usato la metafora degli aquiloni per sensibilizzare sul bullismo, evidenziando le ferite invisibili che può lasciare. Il tema sarà riproposto domani in altre classi per mantenere alta l’attenzione su questo delicato fenomeno. E’ stato sottolineato che il bullismo è una  forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta e nel tempo e perpetuata in modo intenzionale da una o più persone (i “bulli”) nei confronti di un’altra (la “vittima”), al fine di prevaricare e arrecare danno. Il bullismo è purtroppo un fenomeno in crescita

Il blitz antimafia a Camporeale e la gestione della cantina Rapitalà

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C’è anche il sindaco di Camporeale, Luigi Cino, tra gli indagati nell’inchiesta della Dda di Palermo sulla cosca mafiosa del paese che ha portato a sei arresti. Secondo gli inquirenti Cino, eletto primo cittadino nel 2022, avrebbe dichiarato falsamente che Giuseppe e Pietro Bologna,  arrestati per mafia e all’epoca dei fatti pregiudicati, osservavano le prescrizioni imposte loro dalla messa alla prova per lavori di pubblica utilità. Per i pm, inoltre, il boss del clan Antonino Sciortino, nonostante la detenzione continuava a comandare e organizzare affari, A avrebbe fatto votare Cino. Intanto emergerebbe : “Che la cantina Rapitalà era asservita a Cosa nostra, che l’avrebbe usata come un bancomat” scrivono gli investigatori. È la foto che gli inquirenti fanno della cantina Rapitalà, una delle storiche  e prime imprese vinicole siciliane, nota nel mondo. La cantina Rapitalà oggi società per azioni del Gruppo italiano vini, che riunisce alcune delle più importanti cantine italiane, con capitale sociale al 31/12/2021 pari a 7.200.000 euro e un volume d’affari per il solo anno di imposta 2021 pari a oltre 5 milioni».

I presunti rapporti tra parte del gruppo dirigente della cantina ed esponenti della mafia del clan di Camporeale vengono raccontati in uno dei capitoli dell’indagine della Dda di Palermo. Per fama e grandezza è molto conosciuta la cantina Rapitalà per il suo ottimo vino. La Tenuta Rapitalà si estende per 176 ettari vitati nel territorio che da Camporeale declina verso Alcamo. Venne fondata nel 1968 dal francese  Huges Bernard conte de la Gatinais. Sposò Gigi, figlia di un noto avvocato alcamese che abitava a Palermo. Si trattava della figlia  di Vito Guarrasi, ritenuto  il viceré invisibile che ha tenuto i fili del potere in Sicilia. Il vino venne anche decantato dall’allora segretario nazionale del Psdi, Pietro Longo durante un comizio in piazza Ciullo. Tornando al blitz di ieri sono sei gli arresti eseguiti dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale. Il gip di Palermo Lirio Conti ha disposto gli arresti nel blitz antimafia nel Palermitano per Antonino Sciortino nato a Camporeale, 62 anni, Antonino Scardino, Camporeale, 59 anni, Giuseppe Bologna, Trappeto, 63 anni, Pietro Bologna, Trappeto, 68 anni, Giuseppe Vinci, Palermo, 50 anni, Raimondo Santinelli, Partinico, 37 anni.

L’alcamese Vincenzo Cusumano nuovo dirigente generale del dipartimento regionale  dell’Istruzione

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E’ l’alcamese Vincenzo Cusumano il nuovo dirigente generale del dipartimento regionale  dell’Istruzione, dell’università e del diritto allo studio, E’ stato segnalato dalla Lega dopo la rinuncia di Carmelo Ricciardo,  che è imputato per turbativa d’asta e corruzione. La segnalazione di Ricciardo aveva scatenato le critiche di Italia Viva, M5S e altri esponenti dell’opposizione al governo Schifani, costringendo il burocrate a rinunciare all’incarico. In pratica non ha avuto il tempo di insediarsi e l’assessore Mimmo Turano ha dichiarato che non era a conoscenza di questo problema di Ricciardo. La Lega, partito di riferimento di Ricciardo, ha proposto al presidente della Regione, Renato Schifani, il sostituto, ovvero Vincenzo Cusumano. Si chiude, così una grana che era scoppiata subito dopo la rotazione, sostituzione e nomina di complessivi 17 dirigenti generali in scadenza. In appena 24 ore aveva fatto, infatti, un passo indietro proprio Carmelo Ricciardo, l’architetto designato dirigente generale della Regione nella tornata di nomine della scorsa settimana. Ricciardo era una delle cinque new entry ma subito era apparso un problema: è sotto processo per una vicenda risalente al 2019. “Ringrazio per la fiducia l’assessore all’Istruzione Mimmo Turano- dice-  ma le condizioni contingenti non mi consentono di svolgere la funzione di dirigente generale per opportunità”.

Vincenzo Cusumano è stato designato e scelto da quella parte della corrente Lega che non si ispira a Mimmo Turano. Il neo dirigente generale dell’Istruzione, Cusumano, è attualmente capo di gabinetto vicario dell’assessore regionale alla Famiglia. In passato, Cusumano ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Istituto regionale del vino e dell’olio. Vincenzo Cusumano è stato un esponente di rilievo del Pd di Alcamo. E’ stato assessore della giunta di Massimo Ferrara. Nel giugno del 2016 si è  candidato  a sindaco di Alcamo, sostenuto dal Pd e Udc. Prese il 10,8 per cento di voti che non gli consentirono di arrivare al ballottaggio che vide in campo l’attuale sindaco Domenico Surdi risultato vincente e l’avvocato Sebastiano Dara. Vincenzo Cusumano in quota Lega è nuovo dirigente generale. Tra gli alcamesi che hanno ricoperto cariche apicali nell’amministrazione regionale ricordiamo Benedetto Lucchese e Francesca De Luca

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