Osservatorio VEGA, incidenti sul lavoro e morti. Sicilia maglia arancione

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Centinaia gli infortuni mortali registrati sul lavoro (+1,2% rispetto allo stesso periodo del 2022). E 104 quelli in itinere. E la situazione è sempre più drammatica per l’osservatorio VEGA engineering per l’elevata incidenza di mortalità dei giovanissimi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni. Quasi il 100% in più rispetto ai colleghi nella fascia tra i 25 e i 34 anni. E fino ai 14 anni si rilevano ancora 30.712 denunce di infortuni (oltre il 10% del totale). E il livello d’emergenza è elevato anche per i lavoratori stranieri: il loro rischio di infortunio mortale è quasi doppio rispetto agli italiani, con un’incidenza di mortalità di 25,3 contro il 13,8 degli italiani. Sempre in diminuzione dall’inizio dell’anno invece le denunce di infortunio totali: -22,4% rispetto a giugno 2022. Un dato positivo che anche a chiusura del primo semestre è importante spiegare: nei primi sei mesi del 2022, infatti, gli “infortuni per covid” erano ancora molto numerosi. Dunque, è la conclusione dell’emergenza sanitaria la vera causa di questo significativo decremento. L’attività manifatturiera rimane il settore più colpito dagli infortuni (35.503). Sul podio dell’insicurezza sul lavoro in zona rossa ci sono: Umbria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Questi i dati dell’osservatorio VEGA engineering che aiuta a capire dove i lavoratori hanno rischiato maggiormente la propria vita da gennaio a giugno 2023. In zona arancione si trova invece la Sicilia assieme a Valle D’Aosta, Campania, Calabria, Piemonte e Puglia. Le regioni più sicure sono invece Sardegna, Basilicata, Toscana e Molise. Sono 450 le vittime sul lavoro in Italia nel primo semestre dell’anno, delle quali 346 in occasione di lavoro e 104 in itinere. In Sicilia ventidue vittime. La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni.