Ospedali, carenza di radiologi nel distretto TP 2. Ne mancano almeno dieci

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La carenza di medici non riguarda soltanto i pronto soccorso degli ospedali ma anche tantissimi altri reparti. Organici ridotti non soltanto nel trapanese e nel palermitano. Si tratta invece di mancanze che riguardano tutto il territorio nazionale anche per gli errori di previsione sugli accessi alla facoltà di medicina che, da tantissimi anni, è a numero chiuso.

Negli ospedali della provincia di Trapani l’allarme rosso riguarda i pronto soccorso, gli avamposti più importanti e difficili nell’accoglienza dei pazienti.  I nosocomi del trapanese, nella medicina di emergenza, hanno una carenza di medici che sfora l’80%.

Un miracolo che in tutti gli ospedali si riesca a coprire i turni grazie anche ai sacrifici e alla disponibilità di quel 30% di medici in servizio nei pronto soccorso. Poi ci sono carenze che riguardano alcune zone piuttosto che altre.

Per esempio nel distretto 2, vale a dire quello che mette assieme gli ospedali di Marsala, Castelvetrano e Mazara del Vallo, si è registrata un’emorragia di medici radiologi. Ne mancano nelle tre strutture almeno dieci e spesso devono correre in aiuto sanitari in servizio negli altri presidi ospedalieri dell’ASP di Trapani. Per fortuna va meglio la situazione dei tecnici dei laboratori radiologici.

La mancanza è minore ed inoltre stanno prendendo servizio alcuni vincitori di concorso che andranno a rendere quasi completa la pianta organica. Tornando a parlare dei pronto-soccorso al San Vito e Santo Spirito di Alcamo la situazione è migliore rispetto alla catastrofica media provinciale.

Vi sono in servizio quattro dei 9 medici in organico più il primario Paola Ferrara. Anche ad Alcamo, però, per andare avanti occorrono costanti ordini di servizio con i quali vengono dirottati nel pronto soccorso i medici dei reparti di chirurgia ma anche quelli di medicina interna in possesso delle specializzazioni previste da un decreto ministeriale del 1998.

Capita quindi che vanno in sofferenza gli altri reparti magari anche perché alcuni medici-donne vanno in gravidanza o altri rinunciano, per problemi di salute, a ‘fare’ le notti. Così pure il primario facente funzioni della chirurgia dell’ospedale alcamese, Michele D’Avolio, deve fare i salti mortali per assicurare la copertura a tutti i turni, non solo al pronto soccorso ma anche nel suo stesso reparto di chirurgia generale.  Intanto i reparti di emergenza-urgenza sono sempre più bersagliati da pazienti che vanno in escandescenza e che minacciano il personale. Anche questo fa diminuire il numero dei giovani specializzandi.