Ospedale di Alcamo Punto nascita, polemica sull’aria fritta

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Un’interrogazione del consigliere comunale Giacomo Sucameli solleva la polemica dell’aria fritta. L’argomento comunque è importante e Giacomo Sucameli, ultima destinazione politica conosciuta CentrAli per la Sicilia, chiede al sindaco “la riapertura del punto nascita all’ospedale di Alcamo”. Lodevole quanto forse fuori tempo la richiesta che andava fatta quando venne decisa la chiusura di un servizio ospedaliero molto importante in un nosocomio che ha conosciuto tagli dei vari reparti. Eppure, anni fa, per frenare tale emorragia vennero indette riunioni aperte dei consiglio comunale con la presenza dei sindaci del territorio: Alcamo, Castellammare, Camporeale, Balestrate e Calatafimi. Riunioni tenutesi alla presenza di poche persone quando invece era necessaria la mobilitazione di tutti i cittadini. Stessa sorte per le fiaccolate per salvare il San Vito e Santo Spirito. Pochi partecipanti ma con sindaci con tanto di fascia tricolore. Così piano piano si sono persi reparti come l’ortopedia e vari servizi. La querelle tra Giacomo Sucameli e il Comune oggi riguarda i punti nascita. Va sottolineato che alcuni anni fa il ministero della Salute riorganizzò i servizi ospedalieri e per quanto riguarda i punti nascita venne deciso che sarebbero rimasti aperti quelli che riuscivano ad avere come minimo 500 parti l’anno. Ad Alcamo si sfioravano i 300. Nel 2010 la riorganizzazione dei punti nascita venne fatta in base ai volumi di attività e per questo venne istituito un apposito comitato. L’interrogazione di Sucameli ha provocato la reazione del Movimento 5 stelle che sostiene che è corretto sollecitare “la riapertura del punto nascita” ma viene chiesto “di avere memoria su chi governava ad Alcamo quando il punto nascita fu chiuso?”. Scrivono i pentastellati “Ricordate chi era il sindaco di Alcamo dell’epoca?” Amministrava la città Giacomo Scala , che assieme all’allora assessore Massimo Fundarò e ai sindacalisti Piero Pellerito e Gaetano Ponzio più volte si recarono a Palermo per incontrare l’allora assessore alla Salute Massimo Russo. In altre città della Sicilia scoppiò la protesta e punti nascita come quelli sui Nebrodi e altre zone vennero salvati. Ma fino a quando? Nelle riforma ospedaliera che entrerà in vigore in Sicilia anche per le zone disagiate, ora è prevista la chiusura per quelli al di sotto dei 500 parti l’anno. Rischia pure l’ospedale di Partinico. Un botta e risposta tra Giacomo Sucameli e il M5S che impone una domanda. Ma dov’ erano, al momento dei tagli, tutti coloro che puntualmente in ogni campagna elettorale si scagliano per la riduzione dei servizi all’ospedale di Alcamo? E un’altra domanda: ma che fine ha fatto la storia infinita della costruzione del nuovo ospedale in contrada San Gaetano?