Due udienze nel giro di tre giorni, la seconda nell’aula bunker dell’Ucciardone, presiedute dal GUP di Palermo, Antonella Consiglio, hanno caratterizzato il primo atto in tribunale dell’operazione antidroga ‘Oro Bianco’ messa a segno dagli agenti del commissariato di Alcamo e coordinata dalla DDA. Due udienze interlocutorie che hanno visto anche lo stralcio di alcune posizioni a causa dell’impossibilità di alcuni avvocati di poter partecipare ai lavori. Tutto è stato rinviato al 27 settembre quando probabilmente tutte le posizioni, anche quelle stralciate, verranno riunificate. In quella sede i legali difensori dei 14 imputati dovranno optare per il rito abbreviato, pare la maggior parte, o per quello ordinario oppure per il patteggiamento. Le indagini, avviate nel 2017, si erano concluse nel 2019 ed avevano permesso di monitorare, grossi affari per un vasto commercio di droga.
Tutti sono accusati, a vario titolo, di estorsione e di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Lo stupefacente arrivava ad Alcamo da Latina, capoluogo di provincia del Lazio ed epicentro del traffico che godeva anche degli approvvigionamenti dall’Albania e dal Sud-America. L’organizzazione, secondo l’accusa, ruotava attorno alle figura di Giuseppe Digiovanni, 39enne in carcere per l’operazione antimafia ‘Freezer’, del padre Francesco incensurato di 66 anni, entrambi difesi dall’avvocato Vito Di Graziano, di Giuseppe Vilardi, altro alcamese 55enne, e del partinicese Gioacchino Guida, 45 anni, che era già detenuto a Caltanissetta per altra causa.
Davanti al Gup Antonella Consiglio anche altri alcamesi, Vincenzo Aceste, 48 anni; Federico Baglio ventottenne; Gina Bertolino, di 49 anni; Francesco Camarda quarantaqattrenne; Giuseppe Cottone ventinovenne; il trentenne Daniele Mascali; Emilio Patralito di 23 anni; Gioacchino Pocorobba cinquantenne e Salvatore Regina, 42 anni. In udienza preliminare anche il partinicese, trentottenne Filippo D’Arrigo. Le indagini della polizia, coordinate dal pm della DDA, Alessia Sinatra, avevano prodotto anche alcune perquisizioni durante le quali è stata rinvenuta droga di vario tipo: marijuana, hashish e cocaina. Lo spaccio raggiungeva anche il mondo delle professioni. Fra gli indagati, infatti, anche un noto parrucchiere, un infermiere in servizio nel palermitano, un ristoratore e un macellaio.