Ora legale. Alle 2 lancette in avanti, più luce e meno costi fino al termine di ottobre

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Ritorna ancora una volta l’ora legale. Alle due della notte le lancette dovranno essere spostate in avanti di un’ora. Un’operazione che verrà fatta in Italia ma anche in tutto il resto dell’Europa. Si dormirà quindi un’ora in meno ma si guadagnerà un’ora di luce in più durante le giornate. Soprattutto si risparmierà energia elettrica e questo è molto importante in un periodo in cui le bollette sono arrivate alle stelle. L’ora legale scatta fra 26 e 27 marzo e rimarrà in vigore fino all’ultima domenica di ottobre. La consuetudine dello spostamento in avanti delle lancette degli orologi esiste in Italia fin dal 1916. Venne adottata la prima volta durante la ‘Grande Guerra’. La sua maggiore utilità è l’evidente risparmio nei costi grazie a un minore uso dell’illuminazione elettrica.

L’invenzione dell’ora legale è in genere attribuita al grande Benjamin Franklin che nel 1784 scrisse una lettera satirica, pubblicata su un giornale francese, nella quale suggeriva scherzosamente ai parigini di alzarsi più presto al mattino per sfruttare la luce solare e risparmiare sul costo delle candele. In Italia, dopo l’avvio del 1916, venne abolita nel 1920 e nei decenni successivi fu più volte introdotta, sospesa, abolita e reintrodotta. Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di grande crisi energetica in cui serviva sfruttare al meglio la luce del Sole nel tardo pomeriggio e alla sera. Dal 1966 al 1980 l’ora legale restò in vigore per quattro mesi all’anno (da maggio a settembre) mentre poi venne anticipata l’introduzione all’ultima domenica di marzo. L’ultima modifica risale a 25 anni fa: da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con uguali tempi e modalità tra tutti gli stati dell’Unione Europea.

Nel resto del mondo la Russia nel 2014 ha abolito l’ora legale mentre negli Stati Uniti il cosiddetto “risparmio diurno di luce” entra in vigore dal 14 marzo. Nel 2019 il Parlamento Europeo aveva votato a favore dell’abolizione dell’ora legale a partire dal 2021, ma aveva lasciato libertà di scelta ai singoli paesi. L’Italia e altre nazioni hanno deciso di mantenere, almeno per adesso, il sistema già in vigore. Potrebbe però essere l’ultimo anno qualora l’Unione europea emanasse una direttiva che uniformasse l’orario unico in tutta Europa.