Operazione Palude, venti indagati davanti al Gip

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Fissata per il 24 marzo l’udienza preliminare per venti indagati davanti al Gip del tribunale di Trapani che dovrà decidere l’eventuale rinvio a giudizio per l’operazione, denominata “Palude”, della Guardia di finanza di Alcamo. Le fiamme gialle nel novembre del 2018 eseguirono 4 misure cautelari, (arresti domiciliari), nei confronti di altrettanti indagati a vario titolo coinvolti in reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso materiale ed ideologico commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici e violazioni alla normativa in materia di appalti pubblici. Le investigazioni, concentrate in totale su 30 soggetti indagati nell’ambito di due distinti procedimenti penali tra loro collegati, avrebbero permesso “di portare alla luce un sistema finalizzato ad assicurare indebite agevolazioni a numerosi soggetti privati ed imprenditori in relazione agli adempimenti in materia di edilizia privata e pubblica di competenza del Genio Civile e all’affidamento di lavori pubblici”. Per dieci indagati la posizione è stata archiviata o stralciata come quella dell’assessore regionale Mimmo Turano e dell’ex ingegnere capo del Comune di Alcamo Giambattista Impellizzeri. Una prima attività delle investigazioni avrebbe individuato come perno del sistema la figura dell’ingegnere Capo del Genio Civile di Trapani, l’alcamese Giuseppe Pirrello. Ai domiciliari finì tra gli altri il funzionario ai vertici del Genio civile: Giuseppe Pirrello e dopo cinque mesi la Cassazione annullò il provvedimento del Tribunale della Libertà di Palermo e l’ordinanza di custodia cautelare del GIP di Trapani. L’avvocato Baldassare Lauria, che assiste Giuseppe Pirrello espresse soddisfazione: “per la scarcerazione del suo assistito decisa dalla Cassazione davanti alla quale aveva eccepito anche la nullità delle intercettazioni ambientali dalle quali il giudice aveva dedotto i gravi indizi di colpevolezza”. “Ovviamente la decisione della Cassazione – dice Lauria- ci induce all’ottimismo”. Secondo l’accusa Pirrello, come Capo del Genio Civile, avrebbe abusato della sua posizione di pubblico ufficiale per ottenere vantaggi economici. QUESTI VENTI INDAGATI. Si tratta degli alcamesi: Giuseppe Pirrello, Aurelio Onofrio Pirrello, Giuseppe Pipitone, Vincenzo Coppola, Gaetano Vallone, Vincenzo Paglino, Andrea Pirrone, Francesco Pirrello, Giuseppe Grillo, Vito Emilio Bambina, Stefano Gebbia, Francesco Gebbia, Antonino Colletta, Ignazio Messana, Giuseppe Paglino. Giuseppe Gaspare Motisi, Giuseppe Mulè e Felice Scaraglino di Castellammare. Giovanni Lentini di Castelvetrano. Giuseppe Maiorana di Calatafimi-Segesta.