Corruzione, falso e violazione della normativa sugli appalti pubblici. Sono queste le accuse contenute nell’operazione “Palude”, messa a segno dalla Guardia di Finanza di Alcamo, rivolte dalla procura di Trapani nei confronti del capo del genio civile di Trapani, nonché commissario dello IACP, l’alcamese Giuseppe Pirrello, del responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Castellammare del Golfo, Simone Cusumano, e di due imprenditori edili della stessa cittadina castellammarese. Tutti e quattro sono finiti agli arresti domiciliari. Nell’indagine, divenuta unica dopo che in avvio i procedimenti erano distinti, sono coinvolte altre 26 persone, tra professionisti, funzionari pubblici e imprenditori. Il lavoro investigativo della Guardia di Finanza di Alcamo, sotto la costante supervisione dei magistrati della procura della repubblica di Trapani, ha messo nel mirino gli appalti pubblici e i presunti favori a privati e imprese. Agevolazioni e cortesie che avrebbero avuto un costo da pagare in favore dell’ingegnere Pirrello. Gli inquirenti hanno usufruito di diverse intercettazioni telefoniche e ambientali: in una di esse emergerebbero anche gli interessi del capo del Genio civile che avrebbe gestito di fatto un’impresa del settore delle energie rinnovabili, nonché alcuni lavori effettuati in due immobili di sua proprietà, con costi lievitati e spese ricadenti sul condominio. In cambio l’imprenditore avrebbe ottenuto affidamenti diretti per lavori in edifici pubblici. Il sistema clientelare creato avrebbe comportato che molte delle pratiche dirette all’ufficio del Genio Civile della Provincia di Trapani passassero dallo studio tecnico del figlio dello stesso Pirrello, grazie all’opera di un compiacente gruppo di ingegneri, architetti e geometri interessati a favorire i loro clienti e loro stessi negli adempimenti relativi a manufatti e strutture di cemento armato, a discapito degli altri professionisti dello stesso settore. L’altro filone dell’indagine delle Fiamme Gialle, invece, riguarda l’operato del dirigente dei Lavori pubblici del comune del Golfo, Simone Cusumano, che avrebbe favorito sistematicamente due imprese locali con affidamenti in somma urgenza. Sarebbero i titolari di queste due imprese ad essere finiti agli arresti domiciliari. Lavori e relativi costi che si sarebbero ampliati anche tramite il sistema delle varianti in corso d’opera e che non sarebbero stati intaccati dalla mancata regolarità del Durc – il documento unico della regolarità contributiva – in possesso delle imprese. Pure in questa circostanza ci sarebbe stato un rapporto di dare-avere. La contropartita sarebbe stata rappresentata dalla concessione gratuita di parte di un terreno per l’installazione di due campi eolici.