Operazione Brothers, La Rocca: “Comandava l’alcamese Norino Fratello”

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L’alcamese Lorenzo La Rocca, 61 anni, ex idraulico, uno dei fedelissimi dell’ex deputato regionale alcamese Norino Fratello, in ogni occasione nei bar, nelle discussioni in privato o in piazza ne decantava le virtù, Oggi è il principale accusatore di Norino Fratello e senza peli sulla lingua punta il dito sulle attività legate alla gestione quando era a capo della cooperativa Letizia. Ieri ha deposto nell’udienza del processo al tribunale di Trapani, scaturito dall’operazione “Brother” che vede alla sbarra  13 persone, che gravitavano attorno alle attività di cooperative, che si occupavano anche di immigrati.

Secondo l’accusa il regista di tutto sarebbe stato Norino Fratello. Accusa ribadita da La Rocca. “La cooperativa Letizia, si occupava –  ha risposto Lorenzo  La Rocca al pubblico ministero-, di servizi che garantiva agli enti locali, gestendo anche dei centri di accoglienza per migranti”, sottolineando “che comandava tutto lui”. Il riferimento è a Norino Fratello. La Rocca venne rimosso dal suo incarico per volere pare dello stesso Fratello e questo dopo un lungo periodo di presidente della coop.

La Rocca ha iniziato a raccontare tutto durante una serie di interrogatori in Procura a Trapani, nel gennaio 2018, uno è durato quasi dodici ore, con brevi pause per prendere un caffè. Complessivamente avrebbe fatto, davanti al magistrato e organi di polizia giudiziaria, dichiarazioni per oltre 100 ore. «Ero una specie di tuttofare, il vero padrone era l’onorevole» sostiene La Rocca.  Per i 12 imputati le accuse vanno dall’: estorsione, intralcio alla giustizia, bancarotta, intestazione fittizia di beni, In maniere occulta sarebbero state quattro le cooperative controllate.

La Rocca ha raccontato dell’”occupazione” in poche ore del centro polivalente di Balata di Baida, “deciso con un incontro ad un bar di Castellammare”. In quel centro nella notte del 27 dicembre 2013 furono portati trenta migranti”. La testimonianza di La Rocca proseguirà il 23 febbraio. L’ex deputato regionale dell’Udc,  arrestato nel luglio di quattro anni fa con l’operazione “Brother”, negò ogni addebito nel corso dell’interrogatorio davanti al gip di Trapani, Emanuele Cersosimo. Venne rinviato a giudizio con gli altri indagati che ora sono sotto processo.