Completata la fase dell’esame dei testi d’accusa, nel processo che si celebra davanti ai giudici del Tribunale di Marsala che vede alla sbarra undici presunti spacciatori di droga coinvolti, il 17 febbraio 2023, nell’operazione “Virgilio” (dall’omonima via del quartiere Sappusi). E’ stato il momento delle testimonianze degli imputati, ma hanno preferito non parlare. Il processo proseguirà, quindi, il 24 giugno con le deposizioni dei primi testimoni della difesa. L’operazione “Virgilio” ha smantellamento tre gruppi criminali, guidati da donne, che avrebbero operato in concorrenza tra loro. Nel febbraio di due anni fa, l’ordinanza cautelare del gip del Tribunale di Marsala riguardò 14 persone (11 in carcere), accusate, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (crack, eroina e cocaina), estorsione, riciclaggio di denaro, lesioni personali e persino un tentato sequestro di persona per il recupero crediti da un acquirente che non pagava le dosi acquistate. Dalle indagini è emerso che nel quartiere popolare Sappusi, e in particolare in via Virgilio, c’era la principale “piazza di spaccio” di Marsala. Il carcere fu disposto per i marsalesi Arianna Torre, Giovanni Parrinello, Pietro Lombardo, Alessia Angileri, Alessio Cristopher Pantaleo, Andrea Nizza, anche lui già detenuto per altra causa, Massimo Licari, Gisella Angileri e Vito Alessio Allegra e i palermitani Giuseppe Caruso e Antonino La Mattina. Vennero emessi divieti di dimora nel comune di Marsala. Nel blitz dei carabinieri vennero anche sequestrati circa 50 mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.
In alcune abitazioni, inoltre, i carabinieri disattivarono le telecamere abusivamente istallate da alcuni indagati per controllare l’eventuale arrivo di forze dell’ordine. L’attività di spaccio è stata a lungo monitorata dai carabinieri con una serie di telecamere piazzate nella zona di via Virgilio e attraverso le intercettazioni telefoniche. E a nulla è valso il linguaggio spesso criptico utilizzato dai presunti spacciatori. Un momento chiave, dal quale sono partite le indagini, è stata la morte per overdose, nell’ottobre 2021, di una donna trovata senza vita dai carabinieri dentro un’auto nel quartiere Amabilina.