Operazione antidroga ‘Oro Bianco’, chiesta conferma condanna per sei alcamesi e un partinicese

0
1079

Il procuratore generale presso la Sezione IV della Corte d’appello di Palermo, ieri a conclusione della sua requisitoria, ha chiesto la conferma delle condanne per sei alcamesi e un partinicese, inflitte in primo grado nel giugno dello scorso anno. Costoro, assieme ad una donna alcamese, mamma di due imputati che è stata assolta, scelsero il rito abbreviato. Pesanti le condanne inflitte dal gup del tribunale di Palermo.   Sono accusati a vario titolo di spaccio, traffico di droga e di estorsione. La pena più alta: 17 anni e nove mesi venne inflitta all’alcamese Giuseppe Di Giovanni, ritenuto dalla polizia, il capo dell’organizzazione. Otto anni ad Antonino Vilardi. Tra i condannati: due anni e otto mesi all’alcamese Nicolò Rocca, difeso dall’avvocato Vito Porretto, che è riuscito, però, a farlo assolvere dall’accusa di associazione altrimenti la pena sarebbe stata più alta. L’avvocato Porretto chiederà la riforma della sentenza di primo grado per Nicola Rocca essendo stato assolto dal reato associativo.

Le arringhe avranno inizio il prossimo sei febbraio. La sentenza è prevista per giorno 21 dello stesso mese. Altri 12 imputati, che hanno scelto il rito ordinario, compariranno davanti ai giudici del tribunale di Trapani il prossimo 29 gennaio. Il processo a Trapani ha già subito numerosi rinvii a causa del mancato sbobinamento delle intercettazioni telefoniche che si rivelarono determinanti ai fini delle indagini condotte dalla sezione investigativa del commissariato di polizia di Alcamo. L’operazione “Oro bianco” risale al mese di ottobre di quattro anni fa. Avrebbe permesso di smantellare un traffico di droga che aveva la città di Latina come epicentro con punto di arrivo per lo smercio la città di Alcamo dove vennero notificate le ordinanze di custodia cautelare. Venti in tutto gli imputati. Determinanti per le indagini le intercettazioni telefoniche.