Operazione “Aegades”, rinvio a giudizio per 11 indagati. Anche due ex sindaci e un vice

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Corruzione, abuso d’ufficio, frode, truffa, falso ideologico in atti pubblici, turbata libertà degli incanti, corruzione elettorale e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi: questi i reati contestati a vario titolo per gli 11 indagati coinvolti nell’operazione “Aegades” e adesso rinviati a giudizio dal Gup di Trapani, Roberta Nodari, all’udienza che si terrà innanzi al Tribunale il prossimo 12 gennaio.  L’indagine, condotta dalla Procura trapanese, sfociò il 17 luglio 2020 negli arresti domiciliari di Giuseppe Pagoto, ex sindaco di Favignana-Isole Egadi che poi si dimise, Filippo Oliveri, a quel tempo comandante della polizia municipale, Vincenzo Bevilacqua, ex vice sindaco e una dipendente di una compagnia di navigazione.

Ad essere rinviati a giudizio sono stati  l’ex primo cittadino isolano Giuseppe Pagoto, Giovanni Febbraio, dipendente comunale, l’ex assessore Giovanni Sammartano, Gaetano Surano dipendente Eas,  Alessandro Agate,  Giuseppe Alcamo, Filippo Oliveri, ex comandante della polizia municipale, Pasquale Baiata, Francesco Campo e l’ex sindaco, Gaspare Ernandez: quest’ultimo, secondo le indagini, avrebbe ottenuto, con minacce rivolte a Pagoto, l’elezione della figlia a presidente della commissione consiliare di controllo sull’area marina protetta. Rinvio a giudizio anche per Stefano Donati, ex direttore della stessa Riserva Marina delle Egadi: secondo l’accusa, avrebbe ottenuto rimborsi spese per 15 mila euro, indennità aggiuntive per 10 mila, stipendio maggiorato di 1.200 euro e altre indennità varie.

In cambio Donati avrebbe favorito cooperative indicate dal sindaco (“Galea» e «Coris”) per gestire alcuni servizi. Non luogo a procedere è stato emesso invece per Giuseppe Noto, Francesco Lombardo e Giovanna Sercia. Hanno infine optato per il “pattegiamento”, Nicolò e Stefania Ponzè tirati in ballo per aver truccato l’esito di una gara bandita dall’Area Marina Protetta: per il primo è stata emessa condanna a 5 mesi e 10 giorni più  356 euro di multa; 4 mesi e 200 euro di multa per la seconda.  Assolti per non aver commesso il fatto Giuseppe Carbone e Giuseppe Giacalone, giudicati con il rito abbreviato.