Carnevale d’estate a Balestrate. Domani carri da Acireale, Sciacca, Termini Imerese, Misterbianco, Malta e Gozo

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Un’esplosione di colori, di musica e di allegria con l’immancabile e ironica satira. Domani pomeriggio e fino alla sera a Balestrate, con partenze dal lato est di via Madonna del Ponte e da via Paolino Gesugrande, il carnevale, i carri allegorici e i gruppi danzanti riempirà in maniera singolare lo scorcio finale dell’estate. La sfilata rientra nell’ambito della manifestazione Festa dei Colori cominciata a Balestrate venerdì scorso. Non solo carri e gruppi in maschera locali ma che maschere e carri provenienti dai maggiori carnevali della Sicilia e dell’isola di Malta. I gruppi spontanei in maschera saranno inseriti nel corteo affinché lo spettatore possa anche diventare protagonista.

Sfileranno nella cittadina marinara, a chiusura di un’estate in cui è stato particolarmente elevato il numero delle presenze dei turisti,  i carri allegorici del carnevale di Acireale e di Sciacca, gli splendidi costumi carnascialeschi di Misterbianco, maschere e carri di Malta e di Gozo, altra isola della repubblica maltese. Il carnevale fuori stagione, organizzato dall’associazione Trezo Millennio e dalla Pro Loco balestratese, ha ricevuto il patrocinio e sostegno economico dalla Regione e dell’assemblea regionale siciliana. La giornata di domani prevede anche le esibizioni di gruppi folkloristici, di sbandieratori, di scuole di danza e di bande musicali. Poi ancora mercatini dell’artigianato e ‘ I colori del vino’, con degustazioni anche di piatti tipici locali.

Il carnevale, a Balestrate, ha una storia pluri-centenaria che passa da una tradizione particolare, quella del ‘Ballo dei Pastori’. La storia, tra leggenda e vecchi racconti, narra che in tempi antichi, il Carnevale si festeggiasse soltanto nelle due giornate della domenica e del lunedì. I pastori, così, non riuscivano mai a partecipare ai festeggiamenti, perché il padrone del gregge non li lasciava liberi. Una volta ottennero il permesso di martedì ma, giunti in paese, scoprirono che la festa era ormai finita. Decisero, dunque, di festeggiare il Carnevale a modo loro, indossando abiti femminili e scatenandosi in contradanze per tutto il paese. Da allora i festeggiamenti ebbero un giorno in più, che venne chiamato “lu jornu di lu picuraru”.